“Per tanto tempo, almeno fino ai 30 anni, esattamente sino al 29 maggio 1985, sono riuscito a rigirare fra le mani il pallone, e, in generale, il mondo del calcio, come un giocattolo. Anzi: come "il Giocattolo", con la "G" maiuscola, una affascinante e spassosa appendice dell'infanzia. Dentro un recinto ideale, avevo collocato figurine, prati, porte, tacchetti, stadi, spogliatoi, penne, taccuini, rotative, microfoni, telefoni, transistor… le campane della domenica, le code ai botteghini, le attese sulle gradinate, i fischi di inizio contemporanei, e le voci senza volto di "Tutto il calcio". Guai a modificare l'equilibrio! Un romanzo popolare che suggeriva il quesito "ma come saranno riusciti, nei secoli scorsi, a fare a meno del calcio?"”

—  Carlo Nesti

Era una domanda carica di romanticismo e di superficialità, perché più il calcio conquistava le folle, e più era destinato a calarsi nella società.
Il mio circuito si chiama paradiso
Origine: Riportato in un post https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=10153667322921091&id=148330681090 su Facebook.com, 29 maggio 2015.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Agnelli e Platini? Certo che parlano tra loro: da proprietario di giocattolo a giocattolo che può parlare.”

Tony Damascelli (1949) giornalista italiano

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 23, ISBN 88-8598-826-2

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