“E dunque, poi che m'ha voluto il cielo | così brutto e deforme, sia l'inferno | a foggiarmi in sua proporzione l'anima. | Posso dire di non aver fratelli, | perché a nessun fratello rassomiglio; | e la parola "amore" | che i barbagrigia chiamano divina, | può albergare nelle creature umane | che s'assomigliano tutte tra loro, | ma non in me. Io son solo me stesso.”
Gloucester, terza parte, atto V, scena VI, traduzione di Goffredo Raponi
Enrico VI
Argomenti
fratello , deforme , proporzione , inferno , brutto , creatura , traduzione , divino , cielo , parola , parte , parola-chiave , amore , stesso , anima , dire , volutaWilliam Shakespeare 291
poeta inglese del XVI secolo 1564–1616Citazioni simili
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