“[Quale episodio «letterario» della sua vita ricorda più volentieri? ] C'è un'immagine che mi ritorna ancora alla mente, benché risalga a quando avevo vent'anni: ma non so se posso parlare… Allora ero a Firenze, e una mattina mi recai da Soffici, che ancora non conoscevo ma di cui avevo una grande stima, per mostrargli alcune mie traduzioni di poesie inglesi e francesi, da pubblicare eventualmente con Vallecchi. Soffici stava a Poggio a Caiano, e quindi mi avviai in bicicletta: a un certo punto ebbi necessità di… innaffiare i campi. Quello zampillo dorato, al sole, sul prato, mi richiamò agli occhi, come un'identificazione, un verso di Rimbaud che avevo da poco tradotto, e che descrive la stessa immagine (riferita a un bambino). Fu un momento quasi estatico.”

—  Mario Praz

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 29 Novembre 2019. Storia
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Mario Praz 106
critico d'arte, critico letterario e saggista italiano 1896–1982

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