“Io non vanto la mia sessualità, non propongo la mia diversità come un paradigma: semplicemente non la nascondo, mi sento affrancato da quella oppressione che faceva dire a Oscar Wilde che l'omosessualità è "l'amore che non osa pronunciare il proprio nome": appunto, io penso che non si possa vivere nell'anonimato, darsi nome e dare nome alle cose è necessario per imparare a conoscere, a discernere, a giudicare. […] Io ho rotto il silenzio su di me a vent'anni, in un paese di Puglia, oltre trent'anni fa. Un giorno scriverò un libro sull'esperienza del soffocamento, dell'apnea, della paura, del dolore: con queste monete io ho potuto comprare la mia libertà e la mia dignità. E ho camminato sempre a testa alta. Oggi sogno un'Italia libera dal sessismo e dalla sessuofobia, capace di educarsi al rispetto delle differenze, capace di non ridurre l'umanità ad un cumulo di etichette.”

Origine: Da Nichi risponde ai veneziani http://www.nichivendola.it/sito/mcc/informazione/nichi-risponde-a-veneziani.html, NichiVendola.it, 24 settembre 2010.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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citato in Antonio Socci, Indagine su Gesù, BUR, 2009. ISBN 978-88-17-03252-0

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