“Gigi Dag un suono puro, col suo tamburo, stai sicuro…”
“Mentre succhiavo il sangue non vedevo nulla tranne quella luce… e subito dopo sentii un… suono: dapprima un cupo mormorio, poi come dei colpi di tamburo sempre più forti, come se qualche gigantesca creatura si avvicinasse lentamente attraverso una foresta oscura e sconosciuta percuotendo un enorme tamburo. Poi giunse il suono d'un altro tamburo: un altro gigante che avanzava qualche metro dietro di lui; e pareva che ogni gigante, concentrato sul suo tamburo, non badasse affatto al ritmo dell'altro. Sentii il suono crescere sempre più, fino a riempirmi non solo l'udito ma tutti i sensi, a pulsarmi nelle labbra e nelle dita, nelle tempie, nelle vene. Soprattutto nelle vene; un tamburo e poi l'altro; poi Lestat liberò improvvisamente il suo polso, io aprii gli occhi e sentii subito l'impulso di riafferrarglielo e riportarmelo di forza alla bocca, a tutti i costi; mi frenai perché mi resi conto che quel tamburo era il mio cuore, e che l'altro tamburo era il suo». Il vampiro sospirò. «Capisci?”
Louis
Intervista col Vampiro
Argomenti
tamburo , suono , gigante , vampiro , polso , mormorio , metro , cupo , concentrato , impulso , sospiro , tempio , ritmo , foresta , labbro , oscuro , creatura , bocca , sangue , conto , luce , forza , cuore , dopo , sconosciuto , libero , altro , nullaAnne Rice 32
scrittrice statunitense 1941Citazioni simili
Origine: Da una lettera a John Lindsay Opie, senza data (dalla metà degli anni Sessanta in poi, Belinda e il mostro, p. 188), scritta in inglese; citato in Cristina De Stefano, Belinda e il mostro, p. 107.
Origine: Da una lettera a John Lindsay Opie, senza data (dalla metà degli anni Sessanta in poi, Belinda e il mostro, p. 188), scritta in inglese; citato in Cristina De Stefano, Belinda e il mostro, p. 107.
da One Toy Soldier, n. 8
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