“Il ministro del Lavoro di allora [Carlo Donat-Cattin] non concluse la trattativa con i metalmeccanici fino a quando io non acconsentii, dopo parecchie ore di resistenza, a riassumere in fabbrica un centinaio di operai che si erano resi responsabili di violenze. Ricordo che, ricattato da queste condizioni, accettai la riassunzione. E l'umiliazione non fu accettare, o subire, questa forma di ricatto, ma, tornato a Torino e presentatomi ai dirigenti della produzione delle fabbriche, comunicare loro che avevo ceduto e che dovevano riassumere questo centinaio di operai violenti. Quello fu l'inizio di dieci anni disastrosi di brutalità e di violenze in fabbrica, che venne corretto solo dopo più di tremila giorni.”
Origine: Citato in Sergio Zavoli, La notte della Repubblica, Nuova Eri, Roma, 1992.
Argomenti
fabbrica , centinaio , non-violenza , violenza , operaio , opera , trattativa , ricatto , umiliazione , corretto , dirigente , tornata , produzione , responsabile , resistenza , ministro , inizio , condizione , forma , ricordo , lavorio , lavoro , alloro , giorno , tre-giorni , due-giorni , dopo , brutalitàGianni Agnelli 72
imprenditore italiano 1921–2003Citazioni simili

in AA.VV., Il libro del femminismo, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2019. ISBN 9788858022900

Origine: L'"autogestione" jugoslava: teoria e pratica capitaliste, p. 13

Origine: Il marxismo e la città, p. 69

Origine: Da Fuori della realtà, L'Ordine Nuovo, 17 giugno 1921.

“Chi fabbrica su l'amore, fabbrica sul fango.”
Lettere sopra i buccheri

Citazioni tratte da interviste, Liberazione