“Pitagora mostrava loro, inoltre, che nelle loro relazioni reciproche essi avrebbero dovuto comportarsi in modo tale […] da divenire il più rapidamente possibile amici dei loro nemici, e avrebbero dovuto curare, nell'armonia con i più anziani, la benevolenza che si deve ai padri, e nell'amore verso gli altri uomini, la comunione che ci lega ai fratelli.
Poi parlava della temperanza, dicendo che la giovane età mette alla prova la natura umana, nel senso che, in quell'età, gli appetiti raggiungono il loro apice. Poi invitava a considerare che la temperanza è l'unica virtù che conviene che sia praticata a un tempo e dal ragazzo e dalla fanciulla e dalla donna e dalla classe dei più anziani, e soprattutto dai più giovani. E ancora diceva che tale virtù è l'unica che appare comprendere sia i beni del corpo che quelli dell'anima, poiché mantiene la salute e il desiderio delle migliori occupazioni.”
—
Giamblico
,
libro
Vita di Pitagora
40-41, p. 107
Vita di Pitagora
Argomenti
anziano , tale , giovani , giovane , apice , benevolenza , curaro , appetito , occupazione , comunione , divenire , reciproco , lega , armonia , fanciullo , relazione , salute , saluto , classe , fratello , prova , nemico , desiderio , corpo , ragazzo , età , miglioria , donna , verso , natura , senso , uomini , modo , ancora , tempo , amore , virtù , anima , possibileGiamblico 21
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