“Confrontando la ricettività del mondo da parte di esseri viventi a diversi livelli di coscienza - lumaca, cane e uomo - abbiamo appurato quanto sono differenti per loro le proprietà di un identico mondo, cioè, quelle proprietà che per noi sono espresse nei concetti di tempo e di spazio. […] La lumaca percepisce la linea come spazio, cioè come qualcosa di costante. Essa avverte il resto del mondo come tempo, cioè come qualcosa in eterno movimento. Il cavallo percepisce la superficie piana come spazio e avverte il resto del mondo come tempo. Noi come spazio percepiamo una sfera infinita, il resto del mondo, quello che era ieri e che sarà domani, lo avvertiamo come tempo. In altre parole, ogni essere vivente percepisce come spazio ciò che viene colto dalla sua sensazione di spazio: il resto lo attribuisce al tempo, vale a dire che al tempo viene attribuito quanto viene avvertito in maniera imperfetta.”

Origine: Tertium Organum, pp. 109-110

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“La vostra giovinezza non è solo proprietà vostra, proprietà personale o di una generazione: essa appartiene al complesso di quello spazio, che ogni uomo percorre nell'itinerario della sua vita, ed è al tempo stesso un bene speciale di tutti. È un bene dell'umanità stessa.”

Papa Giovanni Paolo II (1920–2005) 264° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dalla Lettera Apostolica Dilecti Amici http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/apost_letters/documents/hf_jp-ii_apl_31031985_dilecti-amici_it.html, 1, 31 marzo 1985

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“È da notare una favola che si dice e dipigne in Francia per dispetto degli Italiani. È dicono ch'e' Lombardi hanno paura della limaccia, cioè la lumaca.”

Giovanni Villani (1276–1348) mercante e scrittore italiano

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 658

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“Una gigantesca, unica ragione divideva il mondo in quelli che l'avevano, cioè tutti, e gli altri, e cioè tutti.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

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“L'origine psicologica del concetto di spazio, o della necessità di esso, è lungi dall'essere così ovvia come potrebbe apparire in base al nostro abituale modo di pensare. Gli antichi geometri trattano di oggetti mentali (retta, punto, superficie), ma non propriamente dello spazio in quanto tale, come più tardi è stato fatto dalla geometria analitica. Il concetto di spazio, tuttavia, è suggerito da certe esperienze primitive. Supponiamo che si sia costruita una scatola. Vi si possono disporre in un certo ordine degli oggetti, in modo che essa risulti piena. La possibilità di queste disposizioni è una proprietà dell'oggetto materiale "scatola", qualcosa che è dato con la scatola, lo "spazio racchiuso" dalla scatola. Questo è qualcosa di differente per le varie scatole, qualcosa che in modo del tutto naturale viene pensato come indipendente dal fatto che vi siano o no, in generale, degli oggetti nella scatola, Quando non vi sono oggetti nella scatola, il suo spazio appare "vuoto". Fin qui, il nostro concetto di spazio è stato associato alla scatola. Ci si accorge però che le possibilità di disposizione che formano lo spazio-scatola sono indipendenti dallo spessore delle pareti della scatola. Non sarebbe possibile ridurre a zero tale spessore, senza che si abbia per risultato la perdita dello "spazio"? La naturalezza di tale passaggio al limite è ovvia, e ora rimane al nostro pensiero lo spazio senza scatola, una cosa autonoma, che tuttavia appare così irreale se dimentichiamo l'origine di tale concetto. Si può capire che ripugnasse a Descartes il considerare lo spazio come indipendente da oggetti corporei, capace di esistere senza materia.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Cartesio, Principia philosophiae, II, 16: «[...] se dal solo fatto che un corpo è esteso in lunghezza, larghezza e profondità concludiamo giustamente che esso è una sostanza, perché ripugna del tutto che il nulla abbia un'estensione, lo stesso si deve concludere anche per lo spazio supposto vuoto; infatti, poiché in esso vi è estensione, necessariamente vi è anche sostanza.»
Origine: Relatività. [Esposizione divulgativa], pp. 295-296

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“Calvin: Le bambine sono come lumache. Probabilmente servono a qualcosa ma è difficile capire a cosa.”

Bill Watterson (1958) fumettista statunitense

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