“La presenza di un invisibile è come un tocco leggero. Ci voltiamo e ci chiediamo: chi era, da dove veniva, e dove stava andando? Il giorno in cui lui – o lei – divenne invisibile. Si muovono barcollando accanto a noi, legioni, coorti, armate di esistenze rese invisibili, e ci bisbigliano delle loro vite talvolta mai vissute, delle speranze e dei desideri. E può accadere che li udiamo. Allora ci viene voglia di dire “qualcuno ha perduto la sua vita e forse è stato per me, perché io potessi vedere”. L’invisibile visibile. Potrei essere io. Potresti essere tu.”