Frasi da libroLe notti di Salem

Le notti di Salem è un romanzo horror scritto da Stephen King, pubblicato nel 1975. È la seconda opera pubblicata da King, dopo il precedente Carrie .

„Che Dio mi conceda la serenità di accettare ciò che non posso cambiare, la tenacia di cambiare ciò che posso e la fortuna di non fare troppe cazzate.“
— Stephen King, libro Le notti di Salem
Origine: Le notti di Salem, p. 166

„Vive da secoli, ed è intelligente. Però è anche troppo egocentrico, come mostra la lettera. E perché non dovrebbe? Il suo io si è ingrandito a strati, come la perla di un'ostrica, finché è divenuto immenso e velenoso. È pieno d'orgoglio. È naturale che faccia lo sbruffone. E la sua sete di vendetta a quest'ora sarà irrefrenabile: una circostanza che atterrisce, ma forse si può anche usare.“
— Stephen King, libro Le notti di Salem
'Salem's Lot

„Alle tre del mattino il sangue circola lento e spesso il sonno è pesante. L'anima o dorme nell'assoluta ignoranza dei pericoli dell'ora o guarda se stessa disperando salvezza. Non ci sono vie di mezzo. Alle tre del mattino, senza belletti è il volto della puttana, il mondo, e si vede che ha un occhio di vetro e le è cascato il naso. Ogni gaiezza diventa falsa e vuota, come nel castello di Poe assediato dalla Morte rossa. Ma perfino l'orrore svanisce, distrutto dalla noia. L'amore poi, è un sogno.“
— Stephen King, libro Le notti di Salem
'Salem's Lot

„Prima di addormentarsi si trovò a riflettere, e non per la prima volta, sulla stramberia degli adulti. Pigliavano lassativi, bevevano liquori e trangugiavano sonniferi per liberarsi delle loro paure e dormire tranquilli, e le loro paure erano così domestiche… il lavoro, lo stipendio, il vestitino nuovo al bambino perché non debba sfigurare a scuola, l'amore del coniuge, la fedeltà dell'amico. Roba da ridere se paragonata al terrore del bambino quando, spenta la luce, i mostri vengono a rintanarsi ai piedi del suo letto, appena fuori dal suo campo visivo… Simili terrori, oltretutto, non si possono confidare a nessuno, se non forse a qualche coetaneo, la stessa battaglia disperata dev'essere combattuta una notte dopo l'altra, e l'unica cura è l'atrofizzazione finale d'ogni facoltà fantastica che sopravviene o forse coincide con l'età adulta.“
— Stephen King, libro Le notti di Salem
'Salem's Lot

„Lo spiraglio era troppo sottile perché la luce potesse passare. La lingua di oscurità tra uscio e stipite pareva protendersi vorace verso la cucina in attesa che scendesse la notte quando avrebbe potuto ingoiarsela tutta intera. Quella fettina di buio era una promessa di orrori in tutte le loro più indicibili varianti.“
— Stephen King, libro Le notti di Salem
Origine: Le notti di Salem, p. 350

„Erano ancora in polemica: la rottura fra loro non si era ricomposta, anche se non ne avevano parlato più. Gli altri litigi, per quanto violenti, alla fine venivano sanati dal tempo, o almeno, trascorrendo, il tempo applicava alle ferite che si erano vicendevolmente inferte spessi bendaggi di giornate, che non si strappavano fino al prossimo litigio. Ma stavolta la faccenda era molto diversa. Non era stata una scaramuccia, ma una vera e propria guerra, e le ferite che aveva lasciato non potevano essere curate con delle bende, ma soltanto con una decisa amputazione.“
— Stephen King, libro Le notti di Salem
'Salem's Lot

„Ecco l'importanza di non piangere: piangere era come pisciar via ogni cosa.“
— Stephen King, libro Le notti di Salem
Origine: Le notti di Salem, p. 179