Frasi su saggista

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema saggista, scrittore, tempo, ancora.

Frasi su saggista

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“[Ferdinand Hardekopf] Un buon prosatore e saggista, le cui poesie non sono altro che glosse messe in versi.”

Georg Heym (1887–1912) scrittore tedesco

da una lettera a Richard Weiβbach
Origine: Citato in Franco Buono, Ferdinand Hardekopf: il fantasma dell'avanguardia, Edizioni Dedalo.

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“A ben vedere, Ariosto e i poemi cavallereschi diventano volta per volta, lungo l'intero itinerario di Calvino, espressione e motivazione di questa e di quella poetica.”

Gian Carlo Ferretti (1930) critico letterario italiano

da Le capre di Bikini. Calvino giornalista e saggista, Editori Riuniti, p. 108

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“Simmel era uno scrittore meraviglioso, un magnifico filosofo-saggista.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Un apolide metafisico: conversazioni

“[Su Mario Praz] Ignorato dalla critica militante e dimenticaticato dalle giurie dei premi, […] antidemocratico d'istinto, il conflitto fascismo-antifascismo non lo riguardava […] il principe dei saggisti si disperava per l'ostilità della critica.”

Piero Buscaroli (1930–2016) critico musicale e giornalista italiano

Origine: Da Mario Praz; in Maestri, amici, Una nazione in coma. Dal 1793, due secoli., Minerva Edizioni, Bologna, 2013, pp. 349-50.

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“[Su Pier Paolo Pasolini] La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nei suoi romanzi e nei suoi film, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un'epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile.”

Alberto Moravia (1907–1990) scrittore italiano

Origine: Da Ma che cosa aveva in mente?, L'Espresso, 9 novembre 1975; citato in Antonio Tricomi, Pasolini: gesto e maniera, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2005, p. 129 https://books.google.it/books?id=4GEbLBR4nGUC&pg=PA129#v=onepage&q&f=false. ISBN 88-498-1310-4

Stefano Benni photo

“Non ci accorgiamo subito, ma solo dopo, di quanto è importante la scelta né distratta, né casuale, di scrivere, di far durare le nostre visioni prima per noi, poi per qualcuno vicino e infine per tanti lontani e invisibili. Ma non è così semplice. A volte tutto questo diventa privilegio, abitudine, sopravvivenza. Scrivere non è necessariamente pubblicare, ripeto sempre. Ma ho scritto un solo libro e già soffro perché non riesco a pubblicarne un altro. E spesso mi irrito con quelli che vogliono entrare nel mio mondo, schernisco i miei compagni di desiderio, sono impaurito da questa orda di carta, da questa immigrazione di extracomunicanti. Perché volete entrare in questo mondo di premi farseschi, di parassiti accademici, di cretini televisivi elevati a saggisti e di saggisti che aspirano a diventare cretini televisivi? Perché, se ogni scrittore ben sa che un giorno, o tutta la vita, si sentirà sottovalutato e incompreso? Se un giorno deciderà di bruciare i suoi libri, e il giorno dopo vorrà segnare con una croce di sangue ogni volume non suo, acciocché l’Angelo Maceratore scenda e cancelli i suoi rivali dalla storia e dalle classifiche?
– E lei perché vuol vivere in questo difficile mondo? – disse il professor Virgilio.
– Giusto. Non perché non so fare altro. Ma perché non conosco niente di così confuso, inestricabile, e tuttavia sempre avventuroso.”

Achille piè veloce

Franco Fortini photo

“La narrazione si situa sempre dopo, mai prima, di un atto critico; ecco perché la continua presenza del saggista Mann, la sua ironia culturale, possono essere tanto indisponenti, far sospettare la fabbricazione. Paragonatelo a Cechov, a Joyce, a Proust, a Kafka; vi parrà un filisteo.”

Franco Fortini (1917–1994) saggista, critico letterario e poeta italiano

Origine: Da Due ritorni, in Verifica dei poteri. [Scritti di critica e di istituzioni letterarie], Il Saggiatore, 1969 (Einaudi, 1989); poi in Saggi ed epigrammi, 2003.