Frasi su tremenda
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“È come se, insieme al Ruanda, l'Africa intera stesse agonizzando nella regione dei Grandi Laghi. In un paese di sette milioni di abitanti, prima, per tre anni, ha imperversato la guerra civile; poi, per tre mesi, vi è stato compiuto un genocidio da affiancare ai più tremendi (la Shoa e la Cambogia); poi, ancora, c'è stato l'esodo in massa, l'espatrio disperato di milioni di esseri umani affamati; e adesso è il colera a mietere altre vite, all'ombra di un vulcano, il Nyiragongo, che potrebbe vomitare lava da un momento all'altro sui profughi rantolanti abbattutisi sulla città di Goma, nel vicino Zaire. In una cornice naturale tra le più preziose del pianeta, pregiata quanto un nostro centro storico di palazzi e cattedrali, anche perché il contadino africano l'ha coltivata con arte per secoli, sembra che stia proprio morendo un continente svalutato.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: È come se, insieme al Ruanda, l'Africa intera stesse agonizzando nella regione dei Grandi Laghi. In un paese di sette milioni di abitanti, prima, per tre anni, ha imperversato la guerra civile; poi, per tre mesi, vi è stato compiuto un genocidio da affiancare ai più tremendi (la Shoa e la Cambogia); poi, ancora, c'è stato l'esodo in massa, l'espatrio disperato di milioni di esseri umani affamati; e adesso è il colera a mietere altre vite, all' ombra di un vulcano, il Nyiragongo, che potrebbe vomitare lava da un momento all' altro sui profughi rantolanti abbattutisi sulla città di Goma, nel vicino Zaire. In una cornice naturale tra le più preziose del pianeta, pregiata quanto un nostro centro storico di palazzi e cattedrali, anche perché il contadino africano l' ha coltivata con arte per secoli, sembra che stia proprio morendo un continente svalutato.
Origine: Da La grande tenebra che oscura il Ruanda http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/23/la-grande-tenebra-che-oscura-il-ruanda.html?ref=search, la Repubblica, 23 luglio 1994.

“Il film [Sono tornato, regia di Luca Miniero] mostra con quanta leggerezza la gente sia disposta a credere, alla tv, ai social media o al primo imbonitore, anche quando dice cose tremende contro gli immigrati o contro gli italiani stessi. Nel film è Mussolini, ma potrebbe essere chiunque sappia intortare le persone e usare i media con due o tre slogan a effetto.”

Massimo Popolizio (1961) attore e doppiatore italiano

Origine: Dall'intervista di Anna Bandettini, Massimo Popolizio: "Altro che duce, questo è un film su tutti gli italiani" https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/01/10/news/massimo_popolizio_altro_che_duce_questo_e_un_film_su_tutti_gli_italiani_-186230442/, Rep.repubblica.it, 10 gennaio 2018.

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“Voglia di esprimersi … darsi conoscere



Necessita' di lasciare un messaggio…emozione, nella sua urgente esplicazione…puo' cambiare le sorti del mondo (condurre alla follia)

Il genio si palesa in condizione (mentale) di assoluta' dissipazione o dissipatezza (dissolutezza).



Non e' programmabile o calcolabile in anticipo, perche' il suo prodursi nom prevede metro.

L'artista non si applica (non si associa) all'arte, cioe' teoria, alla prassi del contesto creativo e viceversa.

L'arte di esegue, non si descrive.



All'inizio vi e' l'arte oratoria (introdurre qualsiasi prossima manifestazione), darsi un tono, "darsi aria di importanza" nella propria aristocratica e sapiente preparazione culturale, poi la lingua si aggrappa al palato (subentra l'emotivita' straripante e violenta, sinonimo di autenticita' nelle proprie dichiarazioni (c'e un vissuto, reale, al di la' della narrazione che lo sancisce). Ci si arresta, ammutolisce, arrende alla potenza del proprio io dominante a cospetto degli ambiti quanto temibili traguardi di aria compressa (di cartone … servono per comprendere al meglio cio' che si e' e in cui si crede … la realta' conquistabile e non condizionata … manipolata.



La gente dirà che Nijinsky finge di essere pazzo a causa delle sue cattive azioni. Le cattive azioni sono tremende, e io le odio e non voglio commetterne. Prima ho fatto degli errori perché non capivo Dio. lo sentivo ma non capivo quello che facevano tutti.”