Frasi su velleità

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema velleità, essere.

Frasi su velleità

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“Si ripensa all'adolescenza, quando si avevano grandi velleità e si pensava che il mondo era nostro: ma potevamo acciuffare poco, perché troppo giovani.”

Mario Luzi (1914–2005) poeta e scrittore italiano

dall'intervista di Sebastiano Grasso, Mario Luzi. I versi, la pittura, gli amori. E quel duello mancato, Corriere della sera, 10 ottobre 2004, p. 29

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“George Michael? Solo un parrucchiere con velleità da canterino.”

Mick Jagger (1943) cantante britannico

Origine: Citato in George Michael se ne va e lo fa nel peggior momento della sua carriera http://www.lastampa.it/2016/12/26/spettacoli/musica/george-michael-se-ne-va-e-lo-fa-nel-peggior-momento-della-sua-carriera-O5BYBykaV6OjsWwudlEvVK/pagina.html, LaStampa.it, 26 dicembre 2016.

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“[…] la musica non è una velleità, è un impegno anche sociale, anche culturale. E mi piacerebbe che finalmente questa dottrina fosse assimilata e che questi giovani, per toglierli casomai dalla nullatenenza e dai rischi di possano essere accolti dalla musica. Fate in modo che la musica venga insegnata nelle scuole, soprattuto fra i bambinetti.”

Renato Zero (1950) cantautore e showman italiano

dalla puntata finale del Festival di Sanremo 2016, Rai 1, 13 febbraio 2016
Origine: Visibile al minuto 09:10 di Travolgente Renato Zero a Sanremo 2016 - Sanremo 13/02/2016 http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a1787e89-7f46-4062-a22d-072480ecd3dd.html#p=, Rai.it.

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“Ecco: quando non ci rassegniamo, vengono fuori le velleità. Una donna che vuol essere uomo… un vecchio che vuol esser giovine… – Nessuno di noi mente o finge!”

C'è poco da dire: ci siamo fissati tutti in buona fede in un bel concetto di noi stessi. (Enrico IV, pag. 165)
Enrico IV

“Il Mastio

Edificherò
un mastio di crisoberillo
più esimio
che sia mai esistito
sul volto della terra
di alessandrite
su berillo dorato,
pietra dopo pietra
solo per vederti
andar via,
come erinni in foga
sul phaeton della ritrosia
invitto nella remora
dei tuoi gesti incongrui
tra il pietrisco
dei tuoi scipiti errori!
Esultando
come una baiadera
in avanspettacolo
che precorre
il lungometraggio
del mio destino
volto come un infinito
inno al cielo,
leggiadra volteggerò!
Al fine giuliva
di respirare pace
che un dì passato
ho smarrito nell'incrociare
i miei batticuori nei tuoi,
per farne brace
al primo fatuo
sonno d'amore
senza risveglio
per orgoglio,
al primo bacio dell'alba
che sfiora il cuor,
ove ormai nello sfiorire
delle ore nel disamore
che gela ogni velleità
mai intonate per un noi,
si erge irto il distacco
tra il bene e il passato
che ha fossato
e inabissato nella dispnea
che finalmente
porti via con te,
lasciandomi fausta
rediviva di affacciarmi
da quel mastio
in fiore colorato
ove in olezzi
di nuovo amore
in cui daccapo
finalmente mi disseterò,
per divergermi lesta
dal tuo ricordo lestofante!
Rinascerò nell'idillio
di una nuova stagione
di me stessa
nelle schiette braccia
del fato amico
a tinteggiare di cobalto
albe nuove prive
di fumo da mal bruciato,
a causa della tua
mal deferenza,
io rinasceró
come raggio di sole
in mezzo all'universo
a sfolgorante sul buio
di cui mi hai cinto
quando a metà vivevo,
io rinasceró e per te
rimorso sarò.

©Laura Lapietra”

“Velleità D'Amore

Candore sinfonico
di foriero del giorno
mormora al cuor note d'oriente,
nenie diuturne che euritmicano
riecheggiando dentro
celando trepidazioni proscritte
in danzanti strofe
nei meandri d'eternità,
lasciandomi incerti trasogni
in minuscole poesie connesse
come intrecci di fili d'oro
in mille metafore come fiori sparsi nel turchese prato
di questo immenso mare
dallo sguardo ondulato!
Un panorama intenso
nella sua estesa di fine Agosto,
e come lieve brezza accarezza
la mia anima in fuga e persa
nel mistero del suo effluvio,
disegna ricordi da vivere
nel futuro che non vuol avanzare!
Oh incanto di luce sei, amor mio,
dove sei o vibrazione divina?!
Oggidì che pigramente scorri
tra le linee del mio destino
per poi traboccare nei colori
del tramonto sfumato d'amore,
colori l'orizzonte di sussulti
in quei sbuffi di nugoli gridellini,
suvvia raccontami una favola
sulle sue labbra come rose
in fiammelle di passione
sulle mie altrettanto infuocate,
e del suo respiro nel mio
che come musica ci sospinge
nel più alto dei cieli,
raccontami ti prego oggidì,
ancor chimera per i miei occhi
sarà il suo cuore per me?!
Ancora la sogno ad occhi aperti
sulle ali del destino
che ancor mi seppellisce
nel profondo delle mie lacrime
di questa realtà che triste
si spegne lenta disperdendo
ogni velleità d'amore,
come scuri coriandoli al vento!
Io chiudo il mio viso tra le mani
nel disincanto di poterla
un giorno veder arrivare,
poterla venerare
e godere d'amore al suo fianco,
fino all'estremo del mio
veemente ardente sentimento
che non si esaurisce
alla fine della notte
senza luna che sorride,
mentre io disteso
sullo scoglio mi assopisco
nel più bel sogno
che lei possa esser qui
mia per sempre,
esprimo desideri alle stelle
che brillanti sorridono
facendomi da trapunta
scaldandomi il cuor
morente d'amore per lei,
che ancor mistero è per me!



© Laura Lapietra”