Cristina Campo: Frasi popolari (pagina 3)

Frasi popolari di Cristina Campo · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
Cristina Campo: 59   frasi 56   Mi piace

“«Luce», nel linguaggio di Dio, significa «prova»: un mondo di oscurità più alta e imperscrutabile.”

Lettere a Mita
Origine: Dalla lettera a M. Pieracci Harwell del 16. VI [1971], pp. 249-250.

“Lo stile» disse una volta d'Annunzio, e non sapeva di definire in cinque parole l'etica della sprezzatura «è potenza isolatrice.”

Gli imperdonabili
Origine: Da Il flauto e il tappeto, Con lievi mani, p. 103.

“pregava Metafrasto, e in realtà chiunque abbia avuto la ventura di incontrare un santo non gli sarà facile, per tutto il resto della sua vita, pronunciare senza un'estrema cautela la parola bellezza.”

"Abbelliscimi"
Gli imperdonabili
Origine: Da Sensi soprannaturali, p. 243; citato altresì in La Civiltà Cattolica, ed. 3565-3570, 1999, p. 37 http://books.google.it/books?id=aQw5AQAAMAAJ&pg=PA37.

“Non conosco poesia universale senza una precisa radice: una fedeltà, un ritorno.”

da Fiaba e Mistero, Parco dei cervi, p. 146
Gli imperdonabili

“Nei Salmi troverà tutto, la storia mia e la sua, e tutto gettato meravigliosamente in grembo a Dio, un enorme diario di tutto l'uomo scritto per i soli occhi di Dio.”

Lettere a Mita
Origine: Dalla lettera a M. Pieracci Harwell del 24, S. Mattia [febbraio 1966, Quaresima], p. 206.

“Novant'anni, anzi novantuno, ha ora la stessa autrice [Varvàra Dolgorouki] di questo libro, che ne ha già cominciato un altro: Scrapbook: All I Know ('brogliaccio': tutto ciò che so). In esso ritroveremo senza dubbio, ampliato ancora, come la sua generosità che aumenta prodigiosamente con gli anni (e la sua casetta di Roma è una sorta di universale pellegrinaggio per chiunque cerchi soave aiuto e arguto consiglio), il monito di S. Paolo, che si possegga come non possedendo, si sia come non essendo: lasciando che in sé viva ed operi Altri. Il che potrebbe dirsi, tra l'altro, il solo vero ritratto dell'aristocratico.”

Origine: Dalla Prefazione a I Quaderni. Russia 1885-1919 di Varvàra Dolgorouki, traduzione italiana di Amalia D'agostino Schanzer, Rusconi, Milano, 1976. La prefazione, nell'edizione Rusconi in forma anonima e senza titolo è pubblicata nuovamente in: Appassionate distanze, a cura di Monica Franetti, Filippo Sacchieri e Roberto Taioli, Tre lune Edizioni con l'attribuzione a "C. Campo" e sotto il titolo: Una delle ultime gran dame di questa terra.

“Frequentare Chiese orientali mi ha confermato (se ce ne fosse stato bisogno) che la liturgia è l'archetipo supremo del destino e non solo del destino dei destini, quello di Cristo, ma del destino, semplicemente. È, per così dire, la suprema fiaba, quella a cui non si può resistere…”

Origine: Da Lettera a Rodolfo Quadrelli, Vigilia di Pentecoste, 1967, in Appassionate Distanze. Letture di Cristina Campo con una scelta di testi inediti, a cura di Monica Farnetti Filippo Secchieri Roberto Taioli, Tre Lune Edizioni, Mantova, 2006, p. 81. ISBN 8887355851

“Sto ascoltando il grande coro finale della Messa copta, sulle cui onde oceaniche cadono i colpi maestosi e infinitamente negligenti del tamburo segreto e sopravvive il suono argentino del sistro. È il passo della divinità in tutta la sua indicibile sprezzatura.”

Origine: Da una lettera a John Lindsay Opie, senza data (dalla metà degli anni Sessanta in poi, Belinda e il mostro, p. 188), scritta in inglese; citato in Cristina De Stefano, Belinda e il mostro, p. 107.

“Scusi questa lettera sovraccarica di perfezioni.”

È una parola che mi ossessiona, con pochissime altre — le parole di quell'«era primaria» del linguaggio alla quale tento invano di arrivare. È certo, in ogni caso, che tutti gli altri strati geologici del vocabolario mi sono divenuti inabitabili; mi limito, qualche volta, a chieder loro diritto di asilo.
Lettere a Mita
Origine: Dalla lettera a M. Pieracci Harwell del [dicembre? 1961], p. 150.

“Venezia è una vecchia, espertissima amante. Ma io non so dimenticare Firenze – così netta, così struggente. E senza concessioni.”

Il mio pensiero non vi lascia
Origine: Dalla lettera a Gianfranco Draghi da [Venezia,] 14. IX. 58, p. 103.

“So ascoltando il grande coro finale della Messa copta, sulle cui onde oceaniche cadono i colpi maestosi e infinitamente negligenti del tamburo segreto e sopravvive il suono argentino del sistro. È il passo della divinità in tutta la sua indicibile sprezzatura.”

Origine: Da una lettera a John Lindsay Opie, senza data (dalla metà degli anni Sessanta in poi, Belinda e il mostro, p. 188), scritta in inglese; citato in Cristina De Stefano, Belinda e il mostro, p. 107.

“In nessun modo Maria, e da nessuna circostanza, tu devi lasciarti indurre a tornare a Roma se prima non hai finito il tuo libro. Hai freddo, sei triste, sogni poco, non hai la forza. Non importa.”

Tutto questo fa parte del tuo libro, mentre la vita di Roma non ne fa parte, e ti dividerebbe da esso ancora una volta – e questa volta forse per sempre. Che tu scriva o non scriva, che tu sia triste o allegra, non tornare. Aspetta il tuo libro là dove gli hai dato appuntamento. Non lo tradire.
Origine: Da Lettera a Maria Zambrano del 25-VII [1962], in Se tu fossi qui. Lettere a Maria Zambrano 1961-1975, p. 27.