“Rimase immobile, sopraffatta, gli occhi chiusi, in preda alla vertigine.”
da Il testamento Donadieu, traduzione di Paola Zallio Messori, Adelphi, 2014
Georges Joseph Christian Simenon è stato uno scrittore belga di lingua francese, autore di numerosi romanzi, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese.
Tra i più prolifici scrittori del XX secolo, Simenon era in grado di produrre fino a ottanta pagine al giorno.
A lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto diversi pseudonimi.
La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta Paesi, supera i settecento milioni di copie.
Secondo l'Index Translationum, un database dell'UNESCO che raccoglie tutti i titoli tradotti nei Paesi membri, Georges Simenon è il diciassettesimo autore più tradotto di sempre e il terzo di lingua francese dopo Jules Verne e Alexandre Dumas .
Nonostante la sua opera abbia intrecciato diversi generi e sottogeneri letterari, dal romanzo popolare, al romanzo d'appendice, passando dal noir e dal romanzo psicologico, Simenon è noto soprattutto per essere l'ideatore del commissario Maigret, protagonista di racconti e romanzi polizieschi.
Simenon iniziò la sua carriera di scrittore a poco meno di sedici anni, a Liegi, come giornalista nella sua città natale.
Negli anni venti, trasferitosi a Parigi, divenne un prolifico autore di narrativa popolare.
Negli anni trenta raggiunse la fama grazie al personaggio del commissario Maigret, i cui racconti e romanzi furono i primi a essere pubblicati con il suo vero nome; sino ad allora infatti, Simenon aveva pubblicato opere sotto pseudonimo, usandone decine: il più ricorrente era Georges Sim.
Fu quella la svolta nella carriera letteraria di Simenon che, fino agli anni settanta, produsse un considerevole numero di romanzi che lo rendono uno degli autori più tradotti e più letti del XX secolo.
Nonostante l'enorme successo commerciale, la critica letteraria è sempre stata indecisa riguardo ad una sua possibile classificazione, tanto che, benché la produzione poliziesca di Simenon riguardi una parte relativamente minoritaria della sua opera, egli è ricordato per lo più come un prolifico autore di romanzi gialli.
Lo stile di scrittura di Simenon è caratterizzato, nonostante il vocabolario scarno e la rinuncia a qualsiasi finezza letteraria, da atmosfere molto dense.
Il suo lavoro arriva, nelle sue stesse parole, dal "popolo nudo", dall'uomo che viene alla luce dietro tutte le possibili maschere.
La storia di Simenon è ripercorribile sia nelle sue opere di finzione che nei diversi romanzi autobiografici.
La sua vita privata era instabile: a parte i suoi due matrimoni Simenon ebbe numerose relazioni.
Nel corso della sua vita cambiò trentatré residenze, tra Belgio, Francia, Canada, Stati Uniti e Svizzera.
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“Rimase immobile, sopraffatta, gli occhi chiusi, in preda alla vertigine.”
da Il testamento Donadieu, traduzione di Paola Zallio Messori, Adelphi, 2014
“La verità non sembra mai vera.”
da Le memorie di Maigret, traduzione di Marco Bevilacqua, Adelphi, 2002
The Blue Room
The Man Who Watched Trains Go By
da Il grande Bob; citato in Elena Spagnol, Citazioni, Garzanti, 2003
da Memorie intime, traduzione di Laura Frausin Guarino, Adelphi, 2003, p. 51
Lettera al mio giudice
Origine: Lettera al mio giudice, p. 38
Origine: Lettera al mio giudice, p. 15
Interviewed in Paris Review, Summer 1955; reprinted in Malcolm Cowley (ed.) Writers at Work (New York: Viking Press, 1959) p. 146.
Interviewed in Paris Review, Summer 1955; reprinted in Malcolm Cowley (ed.) Writers at Work (New York: Viking Press, 1959) p. 153.
Fellini, je crois que, dans ma vie, j'ai été plus Casanova que vous! J'ai fait le calcul, il ya un an ou deux. J’ai eu dix mille femmes depuis l’âge de treize ans et demi. Ce n’ést pas du tout un vice. Je n’ai aucun vice sexuel, mais j’avais besoin de communiquer.
Interviewed by Federico Fellini in L'Express, February 21, 1977, and cited from Daniel Golay et al. Simenon, un autre regard (Lausanne: L'Hebdo, 1988) p. 104; translation from Fenton Bresler The Mystery of Georges Simenon (London: Heinemann, 1983) p. 239.
T. S. Eliot in the Sunday Times, 1952; cited from David Chinitz T. S. Eliot and the Cultural Divide (Chicago: University of Chicago Press, 2003) p. 56
Criticism