Frasi di John Constable (72 frasi, pagina 2)

John Constable: 72 frasi 5 Mi piace

John Constable frasi celebri

“Dovrei rispettare me stesso per i miei amici, e i miei bambini. È tempo, a 56 anni, di iniziare, come minimo, a conoscere se stessi, — ed io faccio conoscere ciò che non sono, e il tuo rispetto mi ha ridestato almeno a credere nella possibilità che potrei fare ancora qualche impressione con la mia "luce" — le mie "rugiade" — le mie "brezze"”

John Constable

i miei fiori e le freschezze, — nessuna di queste qualità è stata ancora perfezionata sulle tele di nessun pittore al mondo.
Origine: Lettera a C.R. Leslie (marzo 1833), The Letters of John Constable, R.A. to C. R. Leslie, R.A. 1826-1837 (Constable & Co., 1931), p. 104.

“C'è abbastanza spazio per una pittura naturale. Il grande vizio dei nostri giorni è l'ostenzione, un tentativo di fare qualcosa oltre il vero. Nel tentativo di fare qualcosa più che bene, fanno in realtà ciò che non è buono affatto. L'usanza sempre ebbe, e avrà, il suo giorno — ma il vero (in tutte le cose) verrà per ultimo, e può avere soltanto rivendicazione nella posterità.”

John Constable

Origine: Lettera a John Dunthorne (29 maggio 1802), di John Constable's Correspondence, part 2, pp. 31-32

“Non mi considero al lavoro senza prima trovarmi davanti a una tela di sei piedi.”

John Constable

Origine: Lettera al Rev. John Fisher (23 ottobre 1821) di John Constable's Correspondence, ed. R.B. Beckett, (Ipswich, Suffolk Records Society, 1962-1970), part 6, pp. 76-78.

“La pittura è una scienza e andrebbe perseguita come un'indagine secondo le leggi della natura. Perché, dunque, non potrebbe un paesaggio essere considerato come una branca della filosofia della natura, i cui dipinti non sono altro che esperimenti?”

John Constable

Origine: "The History of Landscape Painting," quarta lettura, Royal Institution (1836-06-16), di John Constable's Discourses, ed. R.B. Beckett, (Ipswich, Suffolk Records Society, 1970), p. 69.

“La nostra mente può essere elevata, portandoci verso l'eccellente, tramite le opere dei Grandi Maestri — la testa della fontana è ancora Natura, la sorgente da dove tutto deve nascere — e un artista che continuerebbe la sua pratica senza riferimenti alla natura, deve presto formare una maniera, ed essere ridotto alla stessa deplorabile situazione come il pittore francese menzionato da Sir J. Reynolds, che gli disse di avere già da tempo cessato di cercare nella natura che lo avrebbe distratto.
Negli ultimi due anni sono stato indaffarato con la pittura, cercando la verità di seconda mano. Non ho tentato di rappresentare la natura con la stessa elevazione della mente — ma nemmeno tentato di fare le mie mie cose come fossero realmente eseguite da altri.
Sono arrivato alla determinazione di non fare nessuna noiosa visita questa estate, ne buttare il mio tempo nei banali rapporti con la gente. Ritornerò a Bergholt, dove farò qualche laborioso studio dalla natura — e cercherò di ottenere una pura e sincera maniera di rappresentare le scene che possano interessarmi.”

John Constable

Origine: Lettera a John Dunthorne (29 maggio 1802), di John Constable's Correspondence, ed. R.B. Beckett, (Ipswich, Suffolk Records Society, 1962-1970), part 2, pp. 31-32.

“Il cielo è la "sorgente di luce" nella Natura — e governa ogni cosa. Anche le nostre comuni osservazioni sul tempo di ogni giorno, sono suggerite da loro ma non capita a noi. La loro difficoltà a dipingerele sia come composizione che esecuzione è molto grande, perché con tutta la loro brillantezza e complicanza, non dovrebbero sopravanzare o essere intensamente pensate in una pittura — sono più che distanze estreme.”

John Constable

Origine: Lettera al Rev. John Fisher (23 ottobre 1821), di John Constable's Correspondence, part 6, pp. 76-78

Frasi sulla pittura di John Constable

“Dipingerei ancora meglio i miei luoghi; Per me la pittura non è che un altro modo per dire feeling, e associo "la mia spensierata fanciullezza" a tutto ciò che giace sulle sponde dello Stour; queste scene fanno di me un pittore, e io ne sono grato; vale a dire, che li ho spesso immaginati dipinti prima ancora che io toccassi una matita.”

John Constable

Origine: Lettera a Rev. John Fisher (23 ottobre 1821), di John Constable's Correspondence, part 6, pp. 76-78

“Uno schizzo (di una pittura) servirà solo ad esprimere uno stato mentale e non a bere sempre più — in uno schizzo non c'è nient'altro che uno stato mentale — di come si era in quel tempo.”

John Constable

Origine: Lettera al Rev. John Fisher (02 novembre 1823), di John Constable's Correspondence, ed. R.B. Beckett, (Ipswich, Suffolk Records Society, 1962-1970), part 6, pp. 142-143.

“Sono ansioso che il mondo sia proteso a cercare nei pittori informazioni riguardo ai loro dipinti. Spero di dimostrare che la pittura sia una professione regolarmente insegnata; che è scientifica come pure poetica; che l'immaginazione da sola mai e poi mai potrà produrre lavori che possano reggere a confronto con la realtà.”

John Constable

Origine: "The History of Landscape Painting," first lecture, Royal Institution (26 maggio 1836), dalle annotazioni prese da C.R. Leslie.

John Constable Frasi e Citazioni

“So molto bene cosa sono, e che i miei cieli non sono stati trascurati, sebbene spesso lo siano nell'esecuzione — e di frequente, non c'è dubbio, per una grande ansietà che essi comportano — che verranno a distruggere soltanto quella facile apparenza che sempre possiede la natura — in tutti i suoi movimenti.”

John Constable

Origine: Lettera al Rev. John Fisher (23 ottobre 1821), di John Constable's Correspondence, part 6, pp. 76-78.

Sull'età , Natura

“Il suono dell'acqua che scorre tra gli argini del mulino, ecc., salici, vecchie tavole marce, pali fangosi, e fabbriche di mattoni, Io amo queste cose. Shakespeare potrebbe fare di ogni cosa poesia; Egli ci racconta dei fantasmni del povero Tom tra "ovili e mulini."
Per quanto a lungo possa io ancora dipingere, mai cesserò di dipingere questi luoghi. Sono stati sempre la mia delizia.”

John Constable

acqua

“Che triste cosa è ciò che questa graziosa arte — strappata così alla sua distruzione — solo usa accecare i nostri occhi e sensi negandoci il sole che splende, i campi e gli alberi in fiore, e sentire il fruscio delle foglie — e vecchi anneriti strofinacci sporchi di pezzetti di tele, prendere il posto delle opere vere di Dio.”

John Constable

Origine: Lettera a C.R. Leslie (13 febbraio 1833), di John Constable's Correspondence, ed. R.B. Beckett, (Ipswich, Suffolk Records Society, 1962-1970), part 3, p. 94

Sull'arte , Sull'istruzione , Albero , Sole

“Le mie tele mi calmano facendomi dimenticare le scene di inquietudine e follia — e peggio — la scena che mi circonda. Ogni sprazzo di sole è per me alla fine nell'arte appassito. Perciò ci si può chiedere perché dipingo sempre tempeste. "Tempesta sopra tempesta sovrasta"”

John Constable

ancora l'"oscurità" è maestosa.
Origine: Lettera a C.R. Leslie (1834), John Constable's Correspondence, ed. R.B. Beckett, (Ipswich, Suffolk Records Society, 1962-1970), vol. 3, p. 122; anche citata da Hugh Honour, Romanticism (Westview Press, 1979, ISBN 0-064-30089-7), ch. 3, p. 91.

Sull'arte , Follia , Sole

“Non vediamo nessuna cosa veramente fino a che non la capiamo.”

John Constable

“Il tentativo di rivivere gli stili che sono esistiti nelle età passate, può a volte sembrare che abbia successo, ma l'esperienza puà ora insegnarci sicuramente la loro impossibilità. Potrei indossare gli abiti di Claude Lorraine e passeggiare così per le strade, e le tante persone che conoscono Claude non farebbero altro che togliersi il cappello gentilmente di fronte a me, però infine mi scontrerei con qualcuno, che conoscendo molto meglio Claude, mi tratterebbe col disprezzo che merito.
Così succede in tutte le belle arti. Una nuova costruzione gotica, o un nuovo messale, diventa in realtà assurdo quasi quanto una nuova rovina.”

John Constable

Origine: Lecture, Literary and Scientific Institution, Hampstead, (25 luglio 1836), dalle annotazioni prese da C.R. Leslie.

Sull'età , Sulle persone , Passato , Successo

“La prima impressione spontanea è, che le belle arti siano sorte o tramontate proporzionalmente a come il mecenatismo sia stato dato o tolto a loro, ma è evidente che spesso il denaro viene loro più prodigato nei periodi peggiori che in quelli migliori, e che i più alti onori siano frequentemente concessi agli artisti i cui nomi sono ora scarsamente conosciuti.”

John Constable

Origine: Lecture, Literary and Scientific Institution, Hampstead, (25 luglio 1836), dalle annotazioni prese da C.R. Leslie.

Sul denaro

“Il colmo dell'assurdità nella quale l'arte può essere portata, quando la maniera spazza via la natura, potrebbe essere vista meglio nei lavori di Boucher… I suoi paesaggi, di cui era evidentemente appassionato, sono pastorali; e che pastoralità! la pastorale della casa dell'Opera.”

John Constable

Origine: Notes of Six Lectures on Landscape Painting (1836), da C.R. Leslie, Memoirs of the Life of John Constable (1843), p. 343.

Sull'arte , Natura , Casa

“Il mondo è vasto; non ci sono due giorni uguali, neanche due ore; nemmeno ci furono mai due foglie di albero simili fin dal tempo dalla creazione del mondo.”

John Constable

Origine: C. R. Leslie, Memoirs of the Life of John Constable, Composed Chiefly of His Letters (1843) (Phaidon, London, 1951) p. 273.

Sul mondo , Albero , Tempo

“[rispondendo "a una signora che, guardando un incisione di una casa, la definì una brutta cosa] Non c'è niente che sia brutto; non ho mai visto una cosa brutta in tutta la mia vita: bisogna lasciare le forme di un oggetto come esse possono, — luce, ombra, e prospettiva lo renderanno sempre bello. *Non vediamo nessuna cosa veramente fino a che non la capiamo.”

John Constable

Origine: C. R. Leslie, Memoirs of the Life of John Constable, Composed Chiefly of His Letters (1843), (Phaidon, London, 1951), p. 280.
Origine: "The History of Landscape Painting," terza lettura, Royal Institution (09 giugno 1836)

Sulla vita , Luce , Casa

John Constable: Frasi in inglese

“The landscapes of Ruysdael present the greatest possible contrast to those of Claude, showing how powerfully, from the most opposite directions, genius may command our homage. In Claude's pictures, with scarcely an exception, the sun ever shines. Ruysdael, on the contrary, delighted in, and has made delightful to our eyes, those solemn days, peculiar to his country and to ours, when without storm, large rolling clouds scarcely permit a ray of sunlight to break the shades of the forest.”

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John Constable

Quote from 'The History of Landscape Painting,' third lecture, Royal Institution (9 June 1836), from notes taken by C.R. Leslie; as quoted in: 'A brief history of weather in European landscape art', John E. Thornes, in Weather Volume 55, Issue 10 Oct. 2000, p. 366-67
1830s, his lectures History of Landscape Painting (1836)

“Because he attempted to tell [in his painting 'The Jewish Cemetery' painted by Ruisdael, ] that which is outside the reach of art…. there are ruins to indicate old age, a stream to signify the course of life, and rocks and precipices to shadow forth its dangers. But how are we to discover all this?”

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John Constable

Quoted in Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Constable (Tate Gallery Publications, London, 1993), p. 304
posthumous, undated

“I paint by all the daylight we have and that is little enough, less perhaps than you have by much… imagine to yourself how a purl must look through a burnt glass.”

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John Constable

Letter to John Dunthorne, 1801; as quoted in Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Constable (Tate Gallery Publications, London, 1993), p. 510
1800s - 1810s

“And however one's mind may be elevated, and kept us to what is excellent, by the works of the Great Masters — still Nature is the fountain's head, the source from whence all originally must spring — and should an artist continue his practice without referring to nature he must soon form a manner, & be reduced to the same deplorable situation as the French painter mentioned by Sir J. Reynolds, who told him that he had long ceased to look at nature for she only put him out.For the last two years I have been running after pictures, and seeking the truth at second hand. I have not endeavoured to represent nature with the same elevation of mind — but have neither endeavoured to make my performances look as if really executed by other men….. There is room enough for a natural painter. The great vice of the present day is bravura, an attempt to do something beyond the truth.I am come to a determination to make no idle visits this summer, nor to give up my time to common-place people. I shall return to Bergholt, where I shall make some laborious studies from nature — and I shall endeavour to get a pure and unaffected manner of representing the scenes that may employ me.”

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John Constable

3 quotes in Constable's letter to John Dunthorne (29 May 1802), from John Constable's Correspondence, ed. R.B. Beckett (Ipswich, Suffolk Records Society, 1962-1970), part 2, pp. 31-32
1800s - 1810s

“Sept. 6th, 1822, looking S. E. – 12 to 1 o'clock, fresh and bright, between showers – much the look of rain all the morning, but very fine and grand all the afternoon and evening.”

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John Constable

Constable's inscription at the back of a cloud study, 6 September 1822, as quoted in Constable, Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Tate Gallery Publications, London 1993, p. 233
1820s

“A self-taught painter is one taught by a very ignorant person.”

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John Constable

Quoted in The Quarterly Review vol. 119 (1866), p. 292.
posthumous, undated

“I had on Friday a long visit from Mr. --- alone; but my pictures do not come into his rules of whims of the art, and he said I had "lost my way." I told him that I had, perhaps other notions of art than picture admirers have in general. I looked on pictures as 'things to be avoided,' connoisseurs looked on them as things to be 'mitated'; and that, too, with such a defence and humbleness of submission, amounting to a total prostration of mind and original feeling, as must serve only to fill the world with abortions… But he was very agreeable, and endured the visit, I trust, without the usual courtesies of life being violated. What a sad thing it is that his lovely art is 'so wrested to its own destruction!' Used only to blind our eyes, and to prevent us from seeing the sub shine — the fields bloom — the tree blossom — and from hearing the foliage rustle; while old — black — rubbed out and dirty canvases take the place of God's own works.”

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John Constable

Letter to Rev. John Fisher (2 April 1833), as quoted in Richard Friedenthal, Letters of the great artists – from Blake to Pollock (Thames and Hudson, London, 1963), p. 45
1830s

“It is always my endeavour however in making a picture that it should be without a companion in the world. At least such should be a painters ambition.”

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John Constable

Letter to a client, Mr Carpenter (23 July 1828), as quoted in Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Constable (Tate Gallery Publications, London, 1993), p. 291
1820s

“Still I should paint my own places best; painting is with me but another word for feeling, and I associate "my careless boyhood" with all that lies on the banks of the Stour; those scenes made me a painter, and I am grateful; that is, I had often thought of pictures of them before ever I touched a pencil, and your picture ['The White Horse'] is one of the strongest instance I can recollect of it.”

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John Constable

Quote from John Constable's letter to Rev. John Fisher (23 October 1821), from John Constable's Correspondence, part 6, pp. 76-78
1820s

“I am most anxious to get into my London painting-room, for I do not consider myself at work unless I am before a six-foot canvas. I have done a good deal of skying for I am determined to conquer all difficulties, and that among the rest.”

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John Constable

Quote from John Constable's letter to Rev. John Fisher (23 October 1821), as quoted in Richard Friedenthal, Letters of the great artists – from Blake to Pollock (Thames and Hudson, London, 1963), p. 41
1820s

“He seems to paint with tinted steam, so evanescent, and so airy.”

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John Constable

Letter to his brother George, 1836, referring to J M W Turner
1830s

“We must bear in recollection that the sentiment of the picture is that of solemnity, not gaiety & nothing garish, but the contrary — yet it must be bright, clear, alive fresh, and all the front seen.”

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John Constable

Letter to David Lucas (15 February 1836), on the mezzo print of the 'Salisbury Cathedral from the Meadows'; as quoted in Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Constable (Tate Gallery Publications, London, 1993), p. 37
1830s

“But You know, Landscape is my mistress — 't is to her that I look for fame — and all that the warmth of the imagination renders dear to Man.”

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John Constable

Letter to his future wife, Maria Bicknell (22 September 1812), as quoted in Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Constable (Tate Gallery Publications, London, 1993), p. 23
1800s - 1810s

“Here I am quite alone amongst the Oaks and solitudes of Helmingham Park. I have taken quiet possession of the parsonage finding it quite empty. A woman comes up from the farm house (where I eat) and makes the bed; and I am left at liberty to wander were I please during the day. There are abundance of fine trees of all sort; through the place upon the whole affords good objects [rather] than fine scenery, but I can badly judge yet what I may have to shew You. I have made one of two… drawing that may be useful. I shall not come home yet.”

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John Constable

Quote from Constable's letter to John Dunthorne on his drawing: 'Helmingham Dell,' 1800, as quoted in Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Constable (Tate Gallery Publications, London, 1993), p. 391
1800s - 1810s

“He [the artist in general] ought to have 'these powerful organs of expression' — colour and chiaroscuro — entirely at his command, that he may use them in every possible form, as well as that he may do with the most perfect freedom; therefore, whether he wishes to make the subject of a joyous, solemn, or meditative character, by flinging over it the cheerful aspect which the sun bestows, by a proper disposition of shade, or by the appearances that beautify its arising or its setting, a true "General Effect" should never be lost sight of.”

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John Constable

Text for the 'Old Sarum', print in 'English Landscape' 1835/36, as quoted in Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Constable (Tate Gallery Publications, London, 1993), p. 380
1830s

“Painting is a science and should be pursued as an inquiry into the laws of nature. Why, then, may not a landscape be considered as a branch of natural philosophy, of which pictures are but experiments?”

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John Constable

Quote from 'The History of Landscape Painting,' fourth lecture, Royal Institution (16 June 1836), from John Constable's Discourses, ed. R.B. Beckett, (Ipswich, Suffolk Records Society, 1970), p. 69.
1830s, his lectures History of Landscape Painting (1836)

“No man who can do any one thing well will be able to any different thing equally well.”

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John Constable

Quote from John Constable's letter to Rev. John Fisher 1825
1820s

“I am going on very well with my pictures… the park [ Wivenhoe Park ] is the most forward — the great difficulty has been to get so much in as they wanted (his client, the Slater-Rebows) to make them acquainted with the scene — on my left is a grotto with some elms — at the head of a piece of water — in the center is the house over a beautifull wood and very far to the right is a Deer House — what it was necessary to add. So that my view comprehended to many degrees — but to day I got over the difficulty and I begin to like it 'myself'… I live in the park and Mrs. Rebow says I am very unsociable.”

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John Constable

Letter to his future wife, Maria Bicknell (26 August 1816), as quoted in Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Constable (Tate Gallery Publications, London, 1993), p. 119
1800s - 1810s

“I have been living a hermit-life, though always with my pencil in my hand... How much real delight have I had with the study of landscape this summer! Either I am myself improved in the art of seeing nature, which Sir Joshua call painting, or nature has unveiled her beauties to me less fastidiously. Perhaps there is something of both, so we will divide the compliment.”

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John Constable

Quote from Constable's letter to Rev. John Fisher (22 July 1812), as quoted in Richard Friedenthal, Letters of the great artists – from Blake to Pollock (Thames and Hudson, London, 1963), p. 40
1800s - 1810s

“It is so ambiguous as to be scarcely intelligible in some parts (and those the principal), yet as a whole, it is novel and affecting.”

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John Constable

Quote from Constable's letter to his future wife Maria Bicknell, 1812; as quoted in: 'A brief history of weather in European landscape art', John E. Thornes, in Weather Volume 55, Issue 10 Oct. 2000, p. 368
Constable wrote his love about Turner's landscape-painting 'Snow Storm: Hannibal and his Army Crossing the Alps' (Tate Gallery, No. 490); The storm effects in this painting are typical of many of Turner's skies
1800s - 1810s

“Only think that I am now writing in a room full of Claudes… almost of the summit of my earthly ambitions.”

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John Constable

As quoted in Leslie Parris and Ian Fleming-Williams, Constable (Tate Gallery Publications, London, 1993), p. 512
posthumous, undated

“The attempt to revive styles that have existed in former ages, may for a time appear to be successful, but experience may now surely teach us its impossibility. I might put on a suit of Claude Lorraine's clothes and walk into the street, and the many who knew Claude but slightly would pull off their hats to me, but I should at last meet with some one, more intimately acquainted with him, who would expose me to the contempt I merited.It is thus in all the fine arts. A new Gothic building, or a new missal, is in reality little less absurd than a new ruin.”

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John Constable

Quote from Constable's Lecture at the Literary and Scientific Institution, Hampstead, (25 July 1836), from notes, taken by C.R. Leslie
1830s, his lectures History of Landscape Painting (1836)