John Henry Newman: Frasi popolari (pagina 2)

Frasi popolari di John Henry Newman · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
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“[Il bambino è] uscito dalle mani di Dio, con tutti gli insegnamenti e i pensieri del Paradiso impressi da poco in lui.”

Origine: Da uno scritto del 1830; citato in Jeremy Rifkin, La civiltà dell'empatia: La corsa verso la coscienza globale nel mondo in crisi, Mondadori, Milano, 2010, p. 327. ISBN 978-88-04-59548-9

“La crescita è la sola espressione della vita.”

Apologia pro vita sua

“Diecimila difficoltà non fanno un dubbio, se io capisco bene la questione.”

Origine: Citato in Paolo Gulisano, La beatificazione di Newman per far risorgere l'Europa cristiana http://www.zenit.org/article-19047?l=italian, Zenit, 22 luglio 2009.

“Ho sempre pensato che nessun lutto fosse pari a quello di un marito o di una moglie, ma io sento difficile credere che ve ne sia uno più grande, o un dolore più grande, del mio.”

Origine: Newman si riferisce alla morte di padre Ambrose St John, suo collaboratore e grande amico al punto che, per volontà di Newman, sono stati sepolti insieme. Questo particolare ha fatto pensare ad alcuni all'esistenza di una relazione omosessuale fra i due.

“I veri cristiani sono vigilanti, e i cristiani incoerenti non lo sono.”

Origine: Da Come guardare il mondo con gli occhi di Dio, p. 33.

“In una realtà più elevata le cose vanno diversamente, ma quaggiù vivere significa cambiare, ed essere perfetti significa aver spesso cambiato.”

Origine: Citato in Ian Ker, Newman: La fede, traduzione di Giovanni Iamartino, Edizioni Paoline, Milano, 1993, p. 44 http://books.google.it/books?id=ABfoa-PPWjUC&pg=PA44. ISBN 88-315-0847-4

“Una Religione rivelata deve essere particolarmente poetica e così è infatti. Mentre le sue proposizioni presentano una originalità capace di avvincere l'intelletto, esprimono anche una bellezza capace di soddisfare la natura morale. Essa ci offre quelle forme ideali di eccellenza di cui si diletta la natura poetica e con le quali si associano ogni grazia e ogni armonia. Ci conduce in un mondo nuovo, un mondo di straordinario interesse, dotato delle più sublimi visioni, dei più teneri e puri sentimenti. La peculiare grazia mentale degli scrittori del Nuovo Testamento impressiona non meno del tangibile effetto che essi producono sui cuori di coloro che ne hanno assorbito lo spirito. Ora non vogliamo occuparci della natura pratica, bensì del lato poetico della verità rivelata. Per i cristiani, una visione poetica delle cose è un dovere: siamo tenuti a colorire tutte le cose con le tinte della fede, a riconoscere in ogni evento un divino significato e una tendenza soprannaturale. Anche gli amici che ci circondano sono investiti di uno splendore ultraterreno: non sono più semplici uomini imperfetti, ma esseri che godono del favore divino, sui quali è impresso il sigillo di Dio, e che si addestrano per la felicità futura. Si può aggiungere che le virtù particolarmente cristiane sono anche particolarmente poetiche – mansuetudine e gentilezza, compassione, gioia e modestia, per non parlare delle virtù devote – mentre i sentimenti più rozzi e ordinari sono gli strumenti della retorica, più che della poesia, come la collera e l'indignazione, l'emulazione, lo spirito combattivo e l'amore dell'indipendenza.”

Origine: Citato in J.H.Newman, La mente e il cuore di un grande, Edizioni Paoline; pagine scelte dalle opere di John Henry Newman con saggio introduttivo di Malachy Gerard Carroll, versione dall'inglese di Frida Ballini.