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Karl Kraus è stato un prolifico e poliedrico scrittore austriaco, noto per le sue opere satiriche e i suoi acuti commenti sulla cultura, la società, la politica tedesca e i media. Considerato uno dei principali autori satirici di lingua tedesca del XX secolo, Kraus ha avuto una vita caratterizzata da una lotta continua con il mondo e con se stesso.
Nato a Jičín, in Boemia, il 28 aprile 1874 da una famiglia ebraica benestante, si trasferì a Vienna all'età di tre anni e vi trascorse il resto della sua vita. Fin dalla sua infanzia, Kraus mostrò un grande interesse per l'arte, la poesia, la musica e il teatro. La sua educazione borghese ebreo-austriaca ha influenzato profondamente la sua identità di scrittore polemico e satirico. Durante gli anni scolastici Kraus prese coscienza della "questione ebraica" in Austria e sviluppò un forte spirito critico nei confronti della religione. Ha studiato giurisprudenza all'Università di Vienna ma ha presto cambiato percorso studiando germanistica e filosofia.
Nel 1899 fondò la rivista satirica Die Fackel che diventò un importante mezzo per esprimere le sue critiche contro l'ipocrisia sociale, l'intellighenzia dell'epoca e molte altre tematiche. Oltre ai suoi scritti pubblicati su Die Fackel, Kraus divenne anche un noto conferenziere, esibendosi in performance solitarie e leggendo opere di autori come Brecht, Goethe e Shakespeare. Sostenitore dell'anti-guerra, il suo capolavoro Gli ultimi giorni dell'umanità è una satira sulla prima guerra mondiale.
Kraus non sposò mai ma ebbe una lunga relazione con la baronessa Sidonie Nádherný von Borutin. Dopo aver previsto l'ascesa del nazismo, Karl Kraus morì a causa di un embolo cardiaco il 12 giugno 1936 a Vienna, all'età di 62 anni.
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28. Aprile 1874 – 12. Giugno 1936