Umberto Saba: Frasi popolari (pagina 5)

Frasi popolari di Umberto Saba · Leggi le ultime citazioni e frasi celebri nella raccolta
Umberto Saba: 104   frasi 86   Mi piace

“sono per me, in questo momento: «La bocca mi baciò tutto tremante»”

113, pp. 83-84
Scorciatoie e raccontini

“[Tubercolosi, cancro, fascismo]. Ogni epoca ha la sua malattia, alla quale risponde un'altra (ma è probabilmente la stessa) nel campo morale. L'Ottocento ebbe la tubercolosi e gli sdilinquimenti sentimentali; il Novecento ha il cancro e il fascismo. Tutto il processo del fascismo – manifestarsi della sua vera natura quando è già tardi per un efficace intervento chirurgico; sua impossibilità di morire se non assieme alla vittima alla quale si è abbarbicato; tendenza a riprodursi in luoghi lontani dalla sua prima sede; disperate sofferenze che genera in quelli che ne sono colpiti; guasti profondi che si rivelano all'esame necroscopico dei corpi (o paesi) sui quali abbia totalitariamente imperato – tutto, dico, il suo processo ha sorprendenti somiglianze con quello del cancro. Ma in un'altra cosa gli assomiglia ancora.Nessuno ignora oggi che la tubercolosi è, molte volte, uno dei mezzi che i giovani impiegano per suicidarsi. Azzardo l'ipotesi che il cancro (malattia degli anziani) abbia le sue radici psichiche in un tentativo sbagliato dell'organismo per ringiovanire. La formazione di un neoplasma potrebbe significare il desiderio di rifarsi un nuovo organo, p. es. un nuovo stomaco. (Ho comunicata questa mia ipotesi ad alcuni medici intelligenti, i quali ne hanno tutt'altro che riso). Ebbene: che cosa è stata in fondo l'adesione al fascismo – in Italia e altrove – se non un tentativo sbagliato della borghesia di rifarsi una vita nuova, di ringiovanire? Troppo tardi si è accorta poi dell'errore; e allora… non c'era più rimedio; la buona cosa, la cosa provvidenziale, che si presentava apportatrice di un «ordine nuovo» recava invece inumane sofferenze; e, a più o meno lunga scadenza, la morte.”

43, pp. 43-44
Scorciatoie e raccontini

“[Bacco, tabacco e Venere], ed altri stupefacenti, riducono l'uomo in cenere solo se egli ne usa senza innocenza; combattuto fra la convinzione che essi gli sono nocivi e il rimorso di non potersene astenere.”

63, pp. 57-58
Scorciatoie e raccontini
Origine: Proverbio italiano: «Bacco, tabacco e Venere riducon l'uomo in cenere.»

“preesistono. Noi li scopriamo, vivendoli.”

94, p. 76
Scorciatoie e raccontini

“Omero rimase vivo duemila anni., è invecchiata dopo cinquant'anni.”

22, p. 183
Scorciatoie e raccontini