“Insomma, gli abbiamo insegnato tutto del libro all'epoca in cui non sapeva leggere. Gli abbiamo rivelato l'infinita diversità delle cose immaginarie, l'abbiamo iniziato alle gioie del viaggio verticale, l'abbiamo dotato dell'ubiquità, liberato da Crono, immerso nella solitudine favolosamente affollata del lettore… Le storie che gli leggevamo brulicavano di fratelli, sorelle, doppi ideali, squadriglie di angeli custodi, schiere di amici tutelari che si facevano carico delle sue pene, ma che, lottando contro i propri orchi, trovavano anch'essi rifugio fra i battiti inquieti del suo cuore. Era diventato il loro angelo reciproco: un lettore. Senza di lui, il loro mondo non esisteva. Senza di loro, lui rimaneva imprigionato nello spessore del suo. Così scoprì la virtù paradossale della lettura, che è quella di astrarci dal mondo per trovargli un senso.”
Comme un roman
Argomenti
carico , epoca , inquieto , reciproco , immaginario , pene , mondo , non-lettore , lettore , lettura , cuore , rifugio , solitudine , schiera , custode , libro , battito , custodia , spessore , verticale , infinito , storia , fratello , ideale , senso , angelo , viaggio , sorella , diversità , virtù , tutelare , proprioDaniel Pennac 256
scrittore francese 1944Citazioni simili

“Non so immaginare che un libro possa essere buono, se fa diventare buoni i suoi lettori.”
Origine: Citato in Tex N. 48 (2a di copertina).
“[Milano] Che solitudine in questa affollata città rombante!”
da Lettere, vol. I, n. 100

Vita di San Francesco d'Assisi
Origine: Citato in Andrew Linzey, Teologia animale, traduzione di Alessandro Arrigoni, Cosmopolis, Torino, 1998, p. 11. ISBN 978-88-87947-01-4