“Guardisi a tutte le cose e, se in ognuna non si trova da fare, tengansi solo le nostre per ladre e per traditore. Ecco, nel mondo non ci è maggior piacere che il vivere e, benché i suoi guai lo travagliono di continovo, non si dee però dir male de la vita. Chi contasse le pioggie, le grandini, i venti, le nevi, i nuvoli e le nebbie intravenenti ne l'anno, avanzerien forse i sereni con che il sole e la luna illustrano i suoi dì e le sue notti; né per ciò resta che tutte quattro le stagioni insieme non lo faccino giocondo.”
Carte: pp. 159-160
Le carte parlanti
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