“Quanto a me, le storie di vittime e carnefici mi irritavano oltre misura. Forse per questa ragione non avevo mai avuto un amico o un'amica: avevo visto troppe volte, al liceo e altrove, il nobile nome dell'amicizia accostato a oscure schiavitù inaccettabili, a sistemici dispositivi di umiliazione, a nauseanti sottomissioni, fino a comportamenti da capro espiatorio.
Avevo dell'amicizia una visione sublime: se non era alla Oreste e Pilade, Achille e Patroclo, Montaigne e La Boétie, perché tu sei proprio tu, e io sono proprio io, allora non la volevo. Se lasciava spazio alla minima bassezza, alla minima rivalità, all'ombra di un' invidia, all'ombra di un'ombra, la respingevo a pedate.”

Antichrista

Ultimo aggiornamento 22 Maggio 2020. Storia

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“Omero descrive amicizie maschili di intensità affettiva così forte da far inevitabilmente pensare a legami ben diversi da una semplice solidarietà fra compagni d'arme: e l'amicizia che a questo punto è quasi di prammatica citare è quella fra Achille e Patroclo. Un rapporto così forte da far sì che Achille, dopo la morte di Patroclo, dichiari di avere un solo scopo di vita: dopo aver vendicato l'amico, giacere con lui nella stessa fossa, per sempre, unito a lui nella morte come gli era stato in vita. Un rapporto assai diverso da quello che Achille aveva avuto con Briseide, la schiava concubina che Agamennone gli aveva sottratto quando era stato privato della schiava Criseide. Le schiave erano compagne intercambiabili: come dimostra, appunto, il gesto di Agamennone che si consola immediatamente sostituendola con un'altra, della perdita di Criseide. Il legame tra Achille e Patroclo, invece, era insostituibile: ed è non poco significativo, a questo proposito, il discorso di Teti, la madre dell'eroe, al figlio disperato ed inconsolabile: Achille, dice Teti, deve continuare a vivere e dimenticato Patrocolo, deve prendere moglie "come giusto che sia". Un rimprovero, forse? La prova che Teti riprovava l'amore omosessuale del figlio? A prima vista così potrebbe sembrare. Ma, a ben vedere, le cose stanno diversamente. Quello che risulta in realtà della parole di Teti, è che il legame con Patroclo era stata la ragione per la quale l'eroe non aveva ancora preso moglie: una conferma, dunque, del carattere amoroso del rapporto. Ma l'esortazione della madre al figlio a compiere finalmente il suo dovere sociale non è – ciononostante – una condanna assoluta della sua relazione con Patroclo. Essa sembra, piuttosto, un invito ad accettare quella che, per i greci, era una regola naturale: raggiunta una certa età, bisogna por fine alla fase omosessuale della vita e assumere il ruolo virile con una donna. E per Achille, ormai, questa età era giunta: se un rimprovero può essere colto, nelle parole di Teti, è quello di aver prolungato troppo – per eccessivo amore per Patroclo – la fase dell'amore omosessuale.”

pag. 25
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“All'amico si deve dire la verità; senza di essa il nome di amicizia non vale più nulla.”

Aelredo di Rievaulx (1110–1167) monaco e scrittore inglese

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“L'amicizia mi è molto cara. Nella vera amicizia si coglie un barlume dell'Amico Supremo.”

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