“Virbio. È felice il ragazzo che fui, quello che è morto. Tu l'hai salvato, e ti ringrazio. ma il rinato, il tuo servo, il fuggiasco che guarda la quercia e i tuoi boschi, quello non è felice, perché nemmeno sa se esiste. Chi gli risponde? chi gli parla? l'oggi aggiunge qualcosa al suo ieri? […] Solamente altro sangue può calmare il mio. E che scorra inquieto, e poi sazio. […] Ma ho bisogno di stringere a me un sangue caldo e fraterno. Ho bisogno di avere una voce e un destino. O selvaggia, concedimi questo.
Diana. Pensaci bene, Virbio-Ippolito. Tu sei stato felice.
Virbio. Non importa, signora. Troppe volte mi sono specchiato nel lago. Chiedo di vivere, non di essere felice.”
da Il lago
Dialoghi con Leucò
Argomenti
destino , avere , bene , bisogno , caldo , essere , fuggiasco , guardia , importo , inquieto , lago , morto , oggi , quercia , ragazzo , rinato , sangue , selvaggio , servo , signora , signore , signoria , stato , vivero , voce , ieri , volte , altroCesare Pavese 244
scrittore, poeta, saggista e traduttore italiano 1908–1950Citazioni simili
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