“Confesso di non essere mai riuscito, prima di oggi, a leggere per intero un libro di Mario Soldati, e l'ostacolo era sempre uno solo: la sottigliezza. Certo, anche Proust, per esempio, è sottile, ma si ha sempre l'impressione che lo è perché non può farne a meno, perché le cose e gli uomini sono così, tanto più nel riflesso esasperato della memoria. Invece la sottigliezza di Soldati è programmata, è una manifestazione dell'onnipotenza del soggetto, ciò che non torna, poiché l'onnipotenza cerca naturalmente la semplicità. È la resistenza dell'oggetto che crea le complicazioni. […] Qui la sottigliezza è tutta nel soggetto, che si compiace della sua immensa acutezza e della sua pressoché totale capacità di risolvere i problemi più ardui. […] Il risultato è che il narratore diventa più importante della storia narrata. Diavolo d'un uomo! Se non fosse già Mario Soldati, meriterebbe di esserlo.”
Origine: Da Il baricentro nel sedere, Quaderni piacentini, n. 43, aprile 1971; poi in Patrie lettere, Einaudi, 1987.
Argomenti
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critico letterario e saggista italiano 1920–2005Citazioni simili

“La sottigliezza non abbandona mai gli uomini di spirito, specialmente quando sono nel torto.”
Johann Wolfgang von Goethe
(1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…