“So che saresti più felice in questa incantevole primavera che in qualsiasi bella città, e che ti sentiresti meglio più in fretta se potessi bere la nostra rugiada mattutina – e il mondo qui è talmente bello, e le cose così dolci e serene, che il tuo cuore ne sarebbe placato e consolato. Ti racconterei della primavera se pensassi che potrebbe convincerti subito a tornare, ma ogni bocciolo e ogni uccello non farebbe altro che affliggerti e renderti triste nel posto dove stai, così non una parola sui pettirossi, e non una parola sui fiori, per paura di rendere la città più buia, e la tua vera casa più cara.”
a Emily Fowler Ford, primavera 1854, 161
Lettere
Origine: In Le lettere 151-170 http://www.emilydickinson.it/l0151-0170.html, EmilyDickinson.it, traduzione di G. Ierolli.
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