“Fu dunque grazie a questa nomea che mi si aprirono le librerie dei più antichi monasteri, si schiusero scrigni, si svuotarono i ripiani e ne uscirono manoscritti, risvegliati e storditi dalla luce improvvisa dopo tanti secoli di sonno passati in quei bui sepolcri. Lì, preziosissimi volumi un tempo splendidi giacevano senz'anima, lasciati per terra a marcire nell'incuria o a imputridire, coperti dai nidi dei topi e straziati dai morsi dei vermi. In quei luoghi ritrovai libri dimenticati, che pure una volta indossavan porpora e lino, ricoperti di polvere e crini buttati per terra a far da casa ai tarli. Non potevo resistere e, nei ritagli di tempo mi perdevo tra quelle povere carte con un piacere ancora più grande di un raffinato speziale che si aggiri tra gli aromi della sua farmacia: così ritrovavo la spinta e l'oggetto del mio amore.”

cap. VIII, Come ci capitò l'occasione di acquistare un gran numero di libri, p. 109
Philobiblon

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

Citazioni simili

Daniel Pennac photo
Luciano De Crescenzo photo
Osip Ėmil'evič Mandel'štam photo
Matteo apostolo ed evangelista photo
Jack London photo

“Troppi libri, in quei cimiteri dei libri che sono le biblioteche.”

Piero Meldini (1941) scrittore italiano

da L'avvocata delle vertigini, Adelphi

Pippo Pollina photo

“Io non ho mai dimenticato l'odore della terra | quando d'improvviso piove.”

Pippo Pollina (1963) cantautore italiano

da Due di due
Rossocuore

Argomenti correlati