“I dotti dell'età carolingia si muovevano in una atmosfera cristiana, impoverita e inaridita, però. Non immaginavano neppure quanto fossero lontani dalla viva esperienza cristiana (e non dalle fonti filosofiche soltanto); neppure quando gli spiriti piegavano dinanzi ai tremendi pensieri del Giudizio. […] A riparo da conturbanti crisi di coscienza, tranquilli di fronte alla miseria […], gli accademici pensavano di esercitare un apostolato e facevano, invece, della propaganda; non s'appagavano di gioie spirituali soltanto, ma godevano anche di tutti quei beni materiali dei quali la corte di Carlo era, per loro, tanto prodiga. […] Il loro contributo alla storia della civiltà – la conservazione e la divulgazione d'un patrimonio culturale – è stato grandioso: a distanza di più d'un millennio, ci obbliga ancor oggi alla gratitudine. Ma non possiamo annoverare quegli uomini tra i grandi del regno dello spirito. Né mutano questa conclusione i tardi tentativi d'apologia che si protraggono fin nella letteratura dei nostri giorni.”
cap. III, pag. 147
L'Impero carolingio
Argomenti
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storico austriaco 1912–2000Citazioni simili

da un'arringa al processo a Enzo Tortora; citato in Tortora, il verdetto slitta a settembre http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/07/31/tortora-il-verdetto-slitta-settembre.html, la Repubblica, 31 luglio 1985

e al tempo stesso una nascosta, segreta rivalità (- si lascia loro il "corpo", si vuole soltanto l'anima...). Cristiano è l'odio contro lo spirito, contro l'orgoglio, il coraggio, la libertà, il libertinage dello spirito; cristiano è l'odio contro i sensi, contro le gioie dei sensi, contro la gioia in generale. (pag. 25; ed. Adelphi 2011)