“Cinque anni di servizio militare nell'esercito inglese, nella guerra contro Hitler, inaugurarono la seconda fase della mia vita teoretica. Privo di libri e strumenti di ricerca fui costretto a interrompere il lavoro sulla gnosi. Ma qualcosa di più sostanziale e fondamentale era in gioco. La situazione catastrofica, la rovina incombente di un mondo, la crisi progressiva della civiltà, la prossimità della morte, la scarna essenzialità cui la vita era stata ridotta – tutti questi elementi costituivano un argomento sufficiente per ripensare i fondamenti del nostro essere e per riconsiderare i principi che orientano le nostre riflessioni su di essi. Così, costretto a contare sulle mie sole risorse, non potei far altro che tornare al compito fondamentale del filosofo, e alla sua occupazione naturale – pensare. E se, quando si vive in tende e baracche, spostandosi o mantenendo una posizione, pulendo le armi o sparando, l'estrema semplicità e rozzezza e la desolazione disciplinata della vita del soldato in una lunga guerra non possono favorire affatto l'attività speculativa, nemmeno la impediscono, e stimolano anzi molto a pensare – e a pensare in modo logico – quando vi sia la volontà di farlo.”

—  Hans Jonas

Origine: Dalla premessa a Dalla fede antica all'uomo tecnologico, p. 29.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“[«In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere?»] Nel'42, per vedere realmente la Seconda Guerra Mondiale. Sui libri ci sono pagine e pagine, io volevo viverla, tanto so' donna e il militare non l'avrei fatto e me ne sarei stata a casa.”

Alice Sabatini (1996) modella e cestista italiana

Origine: Dal programma televisivo Miss Italia, La7, 20 settembre 2015; citato in La gaffe di Miss Italia Alice Sabatini: "Vorrei vivere durante la Seconda Guerra Mondiale" http://tv.fanpage.it/la-gaffe-di-miss-italia-alice-sabatini-vorrei-vivere-durante-la-seconda-guerra-mondiale/, Tv.Fanpage.it, 21 settembre 2015.

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“La civiltà moderna ha posto come proprio fondamento il principio della libertà, secondo il quale l'uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita.”

Altiero Spinelli (1907–1986) politico italiano

da Manifesto di Ventotene http://www.altierospinelli.org/manifesto/it/html/manifesto1944it.html

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“Eppure la guerra ha avuto un ruolo determinante nella storia dell'uomo. Sia dal punto di vista politico e sociale che, e forse soprattutto, esistenziale. Soddisfa pulsioni e bisogni profondi, in genere sacrificati nei periodi di pace. La guerra consente di liberare, legittimamente, l'aggressività naturale, e vitale, che è in ciascuno di noi. È evasione dal frustrante tran tran quotidiano, dalla noia, dal senso di inutilità e di vuoto che, soprattutto nelle società opulente, ci prende alla gola. È avventura. La guerra evoca e rafforza la solidarietà di gruppo e di squadra. Ci si sente, e si è, meno soli, in guerra. La guerra attenua le differenze di classe, di ceto, di status economico che perdono importanza. Si è tutti un po' più uguali, in guerra. La guerra, come il servizio militare, l'università, il gioco regolato, ha la qualità del tempo d'attesa, del tempo sospeso, la cui fine non dipende da noi, al quale ci si consegna totalmente e che ci libera da ogni responsabilità personale. La guerra riconduce tutto, a cominciare dai sentimenti, all'essenziale. Ci libera dall'orpello, dal superfluo, dall'inutile. Ci rende tutti, in ogni senso, più magri. La guerra conferisce un enorme valore alla vita. Per la semplice ragione che è la morte a dare valore alla vita. Il rischio concreto, vicino, incombente, della morte rende ogni istante della nostra esistenza, anche il più banale, di un'intensità senza pari. Anche se è doloroso dirlo la guerra è un'occasione irripetibile e inestimabile per imparare ad amare ed apprezzare la vita.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Da Elogio della guerra, Marsilio, 1999.

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