“Giorgio Manganelli è morto sei anni fa; e nella nostra cultura si avverte un'assenza o una specie di vuoto, come se fosse scomparso chi più di tutti amava la letteratura con un disperato amore, e ne rappresentava "l'ombra e lo stemma". Tra gli scrittori della sua generazione, non c' era nessuno che, come lui, la coltivasse nella sua infinita complessità. Per lui, era tutto: splendore linguistico, energia di stile, gioia, disperazione, malattia, nevrosi, abisso, superficie, tensione intellettuale, metafisica, gioco. Attento come nessuno ai valori formali, era liberissimo da ogni esclusiva attenzione alle forme: perché la letteratura era un'avventura vertiginosa, che finiva sulle rive dell'infinito.”
da Giorgio Manganelli, una palude abitata da Dio, la Repubblica, 19 novembre 1996
Argomenti
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scrittore e critico letterario italiano 1930Citazioni simili

Origine: Dall'introduzione a Giorgio Manganelli, Centuria, Adelphi, Milano, 1995.
da Conclusione, p. 257
Storia delle letterature della Finlandia

Origine: Durante il programma televisivo TG2, Rai 2, in ricordo di Giorgio Bocca il giorno dopo la sua morte, 26 dicembre 2011. Citato in news.centrodiascolto.it http://news.centrodiascolto.it/video/tg2/2011-12-26/cultura-e-spettacolo/bocca-domani-i-funerali-milano.

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