“La nostra libertà, il nostro benessere fisico e psicologico, il nostro prosperare, dipendono per Spinoza solo e soltanto dalla nostra conoscenza della natura, dalla nostra comprensione della necessità di tutte le cose e del posto che occupiamo nel mondo. Così il filosofo si impegna da un lato nell'elaborazione di un progetto morale e politico che prevede la nostra liberazione dai vincoli delle passioni, soprattutto dalla paura e dalla speranza, su cui si basa la manipolazione ecclesiastica delle nostre vite; ma si impegna anche […] per cercare di convincerci tutti a non scorgere nella virtù un fardello che ci dovremmo accollare quaggiù per guadagnarci chissà quale ricompensa nell'aldilà.”

Origine: L'eresia di Spinoza, p. 198

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“Il suo Dio è il Dio del filosofo, la natura di Spinoza, da lui stesso definita: Deus in rebus.”

Giovanni Gentile (1875–1944) filosofo e pedagogista italiano

La distinzione dei due lumi, della natura umana e della grazia superinfusa, della ragione e della fede, della filosofia e della teologia era antica; e può dirsi uno dei luoghi comuni della Scolastica. Ma in Bruno, che scalza la trascendenza su cui si fondava quella filosofia medievale che poteva servire la teologia; in Galileo, che distrugge il geocentrismo così congruo con le imperfette idee teistiche e teologiche che il Cristianesimo aveva ereditate dal Vecchio Testamento e dalla filosofia aristotelica, la distinzione acquista valore profondamente diverso; e delle due verità, l'una della ragione e l'altra della fede, Bruno filosofo ne riconosce una sola, la prima.
Giordano Bruno

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