“N[ives]: [Sul rapporto con il marito Romano Benet] Noi due ce ne andiamo a scalare le montagne più alte della terra non solo per passione alpinistica, ma per amore, perché ci si ama, si è in due, si va a portare lassù la nostra prova di coppia. Non rischiamo solo un pezzo di vita, ma pure la felicità. […] Siamo un laboratorio dell'amore ad alta quota. Ce lo giochiamo a testa e croce e alla fine riusciamo a girarlo dalla parte giusta. Ma lo lanciamo in aria molte volte, molte volte lo buttiamo via e poi lo riacciuffiamo. […] Non è un gioco, il nostro amore quassù, ce lo portiamo dietro e dà coraggio oppure fa paura quando il passo si stacca, Romano va al suo ritmo impossibile e si punta alla cima separati, con due solitudini. Poi lassù si ricongiunge, si riannoda con una forza spaventosa.”

—  Erri De Luca

Origine: Sulla traccia di Nives, p. 51

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia
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Erri De Luca 238
scrittore, traduttore e poeta italiano 1950

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“N[ives]: In alta quota l'aria pesa di meno però portiamo in spalla tutta la nostra casa. Facciamo le chiocciole delle cime.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Sulla traccia di Nives, p. 12

“Sai tu che cosa sia la melanconia? Molte volte il fondersi di due crepuscoli, quello dell'amore con quello del dolore.”

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“N[ives]: [Sul rapporto con il marito Romano Benet] L'amore portato qua sopra, l'amore esposto a queste forze furiose di natura, l'amore da trascurare per poi ritrovarlo al suo posto […] è la cosa che ho in più rispetto alle scalatrici che in questi anni hanno tentato e tentano come me di toccare le maggiori altezze del pianeta. L'amore nostro è la forza che mi ricarica per semplice contatto, che spinge ancora quando non ho più fiato, perché so che c'è lui con me là sopra, e così continuo. L'amore nostro è il mio combustibile, un'energia pulita. Se mi riuscirà di completare il giro dei quattordici ottomila, sarà per questo amore. Altre prima di me sono cadute sulle stesse montagne, desiderate con più forza della vita stessa. Io non sono migliore, più brava di loro, però ho Romano con me, ho l'amore, non l'ho lasciato a casa ad aspettarmi, a logorarsi d'ansia. Quassù ho con me la famiglia, sono una lumaca che va con il suo guscio. Questa nostra formazione annodata mi fa credere di poter riuscire. Lui ce la farebbe anche da solo, ma in due, con me, per lui è più bello, più goduto. Pure per me è così, però con la certezza che senza di lui mi mancherebbe la volontà, più che la forza. […] Però così come siamo forti, siamo fragili il doppio. Senza uno di noi, l'altro non può. Noi siamo quest'impresa in comune di scalare, non possiamo accettare altro formato. Non è un patto, non l'abbiamo scritto e nemmeno detto. È così. Esistono cose semplici e dure che non serve dirsi.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Sulla traccia di Nives, pp. 55-56

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“In amore, come nella vita, chi parte per primo vince due volte, ricordatevelo.”

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