“Lo scrittore Alessandro Manzoni, esponente insigne del cattolicesimo liberale, manifestò la sua soddisfazione quando i piemontesi, nel 1860, occuparono lo Stato pontificio. Sua figlia Vittoria ha lasciato questa testimonianza: «Quando in settembre arrivarono le notizie della spedizione di Romagna, papà non stava più in sé dalla contentezza: piangeva, rideva, batteva le mani gridando Viva Garibaldi! … Papà era convinto che la perdita del potere temporale dovesse essere una misura provvidenziale per la Chiesa, la quale, liberata da ogni cura terrena, avrebbe potuto meglio esercitare il suo dominio spirituale». Manzoni, e anche il filosofo cattolico Antonio Rosmini, avevano ovviamente ragione. All'inizio del XXI secolo perfino un difensore della «dottrina della fede» come il cardinale Ratzinger, oggi papa Benedetto XVI, era disposto ad ammettere l'enorme vantaggio che aveva rappresentato per la Chiesa la perdita del dominio su alcuni territori. Lo dimostra la vitalità del cattolicesimo che, in mondi lontani dall'ambiente della curia romana, dimentico di ogni retaggio temporale, fonda la sua autorevolezza sulla spiritualità e sul sollievo portato ai più umili.”
2007, p. 225
I segreti di Roma
Argomenti
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Origine: Da lettera indirizzata alla figlia tredicenne Gisella, citato in Aldo Cazzullo, Possa il mio sangue servire, Rizzoli, Milano, 2015.

“Il perfetto Papà fa tutto per suo figlio: cioè non lo fa, tanto per cominciare.”

s'era messo a percorrere le vie del paese, finché, uscendo dalla piazza e imboccando una strada angusta che la fronteggiava, vi aveva trovato otto soldati e quattro carabinieri appostati. L'ufficiale che li comandava aveva preso questo partito con strategia sopraffina, perché la folla inerme, lì calcata e pigiata, alle intimazioni di sbandarsi non si potesse più muovere; e lì non una ma più volte, aveva ordinato contro di essa il fuoco. Undici morti, innumerevoli feriti, tra cui donne, vecchi, bambini. Ora, tutto era calmo, come in un cimitero». (p. 237)
I vecchi e i giovani