“Vorrei Vorrei poter dare un nome, un volto e nuance a questa melanconia che adduco nel cuore che mi rende allo stesso tempo schiava e inquieta! Cosicché possa accusarlo in volto con foga di farmi stare così imprigionata nella sua morsa d'amore, rendendolo colpevole di tutte queste lacrime senza luce che brilli alla luce del sole tra le sue avide mani mai confortevoli sul mio viso estenuato errabondo all'infinito, oltre ogni lene percezione! Ma che brucia nel profondo dell'anima questa immane malinconia per un inetto amore da stracciare e buttare nel burrone dei rivoli di seta ad accarezzarlo come suadente piuma mentre si dissolve come brillante polvere di stelle che raggiunge un cielo livido in un frigido addio che congeli quei gingilli nello scrigno del mio cuore che gelosamente conservo in seno all'anima ma nel contempo consegno al trapasso atro compianto, inflessibile della sua fine nelle mie savie mani quando realizzano la fossa del suo eterno struggimento. Una fine preannunciata fin dalla sua nascita.”