“Edificato su basi instabili come sono quelle della forza, questo regno scomparì colla fortuna di colui che erasi servito del di lui sangue e delle di lui ricchezze, e che avealo trascinato a lato delle armate francesi per conquistare il mondo e per dominarlo.
Povera Italia! come la Polonia, essa sacrificava tutto alla gloria di chi l'ingannava, ed essa soccombeva. Ma questi due popoli non esistendo come potenze morali ed indipendenti in mezzo alle nazioni europee, essi non poterono nulla per impedire la caduta dell'uomo che avrebbe potuto farli vivere: ma che non volle.”

Origine: Garibaldi e il governo italiano, p. 11

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia
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patriota e scrittore francese 1835–1870

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“L'ingratitudine dei popoli ha questo di buono che essa muore colla generazione ingrata a cui si accompagna inesorabile onta funerale.”

Franco Mistrali (1833–1880) giornalista, romanziere e storico italiano

Origine: Da Palermo a Gaeta: storia popolare della campagna dell'Italia meridionale, p. 6

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“Io sono mezzo matto dalla consolazione di avere un pianoforte e spero che Iddio mi darà fortuna e farà riuscire bene la mia opera, che mi arrecherà gloria e ricchezza.”

Pietro Mascagni (1863–1945) compositore e direttore d'orchestra italiano

da una lettera alla zia, Cerignola 1 febbraio 1889

“Una democrazia non nasce spontaneamente. Noi europei lo sappiamo bene. Per l'Africa va ricordato che nel tracciare i confini dei loro possedimenti, alla fine dell'Ottocento, le potenze coloniali non badarono all'omogeneità culturale dei gruppi umani. Gli stessi confini diventarono negli anni Sessanta quelli degli Stati-nazione indipendenti. Così, per fare un esempio, i popoli di lingua kongo furono dispersi in tre Stati, il Congo ex francese, il Congo ex belga e l'Angola ex portoghese. Nessuno tenne in considerazione il fatto che quei popoli avessero costituito nel passato un potente regno, durato assai più a lungo dell'epoca coloniale.”

Bernardo Valli (1930) giornalista e scrittore italiano

Variante: Una democrazia non nasce spontaneamente. Noi europei lo sappiamo bene. Per l'Africa va ricordato che nel tracciare i confini dei loro possedimenti, alla fine dell'Ottocento, le potenze coloniali non badarono all'omogeneità culturale dei gruppi umani. Gli stessi confini diventarono negli anni Sessanta quelli degli Stati-nazione indipendenti. Così, per fare un esempio, i popoli di lingua kongo furono dispersi in tre Stati, il Congo ex francese, il Congo ex belga e l'Angola ex portoghese. Nessuno tenne in considerazione il fatto che quei popoli avessero costituito nel passato un potente regno, durato assai più a lungo dell'epoca coloniale.
Origine: Da Africa. Dalla tirannia al Darfur le piaghe di un continente http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/10/africa-dalla-tirannia-al-darfur-le-piaghe.html?ref=search, la Repubblica, 10 marzo 2009.

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“Molti Stati africani indipendenti sono legati da trattati militari alle ex potenze coloniali. La stabilità e la sicurezza che questo genere di patti tenta di stabilire sono illusorie, perché le potenze occidentali non mancano l'opportunità di sostenere il loro controllo neocolonialistico attraverso il coinvolgimento militare diretto. Abbiamo visto come i neocolonialisti usano le loro basi per radicarsi e anche per sferrare attacchi contro i vicini Stati indipendenti. Queste basi costituiscono centri di tensione e potenziali punti di rischio di conflitti armati. (Discorso all'Oua, 25 maggio 1963)”

Kwame Nkrumah (1909–1972) rivoluzionario e politico ghanese

Variante: Molti Stati africani indipendenti sono legati da trattati militari alle ex potenze coloniali. La stabilità e la sicurezza che questo genere di patti tenta di stabilire sono illusorie, perché le potenze occidentali non mancano l'opportunità di sostenere il loro controllo neocolonialistico attraverso il coinvolgimento militare diretto. Abbiamo visto come i neocolonialisti usano le loro basi per radicarsi e anche per sferrare attacchi contro i vicini Stati indipendenti. Queste basi costituiscono centri di tensione e potenziali punti di rischio di conflitti armati. (dal discorso all'Oua, 25 maggio 1963)

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