“Edificato su basi instabili come sono quelle della forza, questo regno scomparì colla fortuna di colui che erasi servito del di lui sangue e delle di lui ricchezze, e che avealo trascinato a lato delle armate francesi per conquistare il mondo e per dominarlo.
Povera Italia! come la Polonia, essa sacrificava tutto alla gloria di chi l'ingannava, ed essa soccombeva. Ma questi due popoli non esistendo come potenze morali ed indipendenti in mezzo alle nazioni europee, essi non poterono nulla per impedire la caduta dell'uomo che avrebbe potuto farli vivere: ma che non volle.”
Origine: Garibaldi e il governo italiano, p. 11
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Origine: Da Palermo a Gaeta: storia popolare della campagna dell'Italia meridionale, p. 6

da una lettera alla zia, Cerignola 1 febbraio 1889
Variante: Una democrazia non nasce spontaneamente. Noi europei lo sappiamo bene. Per l'Africa va ricordato che nel tracciare i confini dei loro possedimenti, alla fine dell'Ottocento, le potenze coloniali non badarono all'omogeneità culturale dei gruppi umani. Gli stessi confini diventarono negli anni Sessanta quelli degli Stati-nazione indipendenti. Così, per fare un esempio, i popoli di lingua kongo furono dispersi in tre Stati, il Congo ex francese, il Congo ex belga e l'Angola ex portoghese. Nessuno tenne in considerazione il fatto che quei popoli avessero costituito nel passato un potente regno, durato assai più a lungo dell'epoca coloniale.
Origine: Da Africa. Dalla tirannia al Darfur le piaghe di un continente http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/10/africa-dalla-tirannia-al-darfur-le-piaghe.html?ref=search, la Repubblica, 10 marzo 2009.

Variante: Molti Stati africani indipendenti sono legati da trattati militari alle ex potenze coloniali. La stabilità e la sicurezza che questo genere di patti tenta di stabilire sono illusorie, perché le potenze occidentali non mancano l'opportunità di sostenere il loro controllo neocolonialistico attraverso il coinvolgimento militare diretto. Abbiamo visto come i neocolonialisti usano le loro basi per radicarsi e anche per sferrare attacchi contro i vicini Stati indipendenti. Queste basi costituiscono centri di tensione e potenziali punti di rischio di conflitti armati. (dal discorso all'Oua, 25 maggio 1963)