“Io non prego mai per i morti, io prego i morti. L'infinita sapienza e clemenza dei loro volti – come si può pensare che abbiano ancora bisogno di noi? – Ad ogni amico che se ne va io racconto di un amico che resta; a quella infinita cortesia senza rughe ricordo un volto di quaggiù, torturato, oscillante.”
da Lettera a Leone Traverso da [Roma, 25 gennaio 1957], p. 85
Caro Bul. Lettere a Leone Traverso
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I bianchi
Origine: In Io sono un negro, a cura di S. Piccinato, Edizioni Avanti, Milano; citato in M. L. Santoli e M. Stanghellini, I grandi libri, vol. III, Zanichelli, Bologna, 1971, p. 308.