“Dove stai andando? Butta via la cartina! Perché vuoi sapere a tutti i costi dove ti trovi in questo momento? D'accordo: in tutte le città, nei centri commerciali, alle fermate degli autobus o della metropolitana, sei abituata a farti prendere per mano dalla segnaletica; c'è quasi sempre un cartello con un punto colorato, una freccia sulla mappa che ti informa chiassosamente: "Voi siete qui". Anche a Venezia, basta che alzi gli occhi e vedrai molti cartelli gialli, con le frecce che ti dicono: devi andare per di là, non confonderti, Alla ferrovia, Per san Marco, All'Accademia. Lasciali perdere, snobbali pure. Perché vuoi combattere contro il labirinto? Assecondalo, per una volta. Non preoccuparti, lascia che sia la strada a decidere da sola il tuo percorso, e non il percorso a farti scegliere le strade. Impara a vagare, a vagabondare. Disorientati. Bighellona.”

da Venezia è un pesce. Una guida, Feltrinelli

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 08 Ottobre 2020. Storia

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“Mi auguro siano finiti i tempi della rincorsa alle audience a tutti i costi. Sono convinto che i funzionari Rai hanno già da tempo preso atto delle televisioni commerciali come un fatto ineludibile. Da questo momento si possono prendere accordi per ridurre i costi sull'acquisto dei programmi e per il bilanciamento dei palinsesti.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

1985
Origine: Citato in Fabio Barbieri, Piace a Berlusconi la legge TV http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/01/27/piace-berlusconi-la-legge-tv.html, la Repubblica, 27 gennaio 1985.

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“C'era un cartello giallo | con una scritta nera | diceva: «Addio Bocca di Rosa | con te se ne parte la primavera.»”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

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“Su alcuni confini di contea, nel sud, vi sono cartelli con su scritto: "negro non farti sorprendere dalla notte in questa contea; passa oltre."”

Alan Lomax (1915–2002) etnomusicologo, antropologo e produttore discografico statunitense

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“Freccia tremante: dove colpire? | Guardo dovunque, | cerco qualcosa, | sono disintegrato dagli occhi | e l'istante mi reintegra. | Terribile tanta inquietudine: | io sono diecimila frecce affamate. | Potessi conficcarmi nella carne del mondo | e giacessi oramai | nella polvere, spezzato.”

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Origine: Citato in Lirica ungherese del '900, a cura di Paolo Santarcangeli, Guanda, Parma, 1962; riportato in Le cronache di Civitas https://books.google.it/books?id=He8eAQAAMAAJ, Volume 14, Civitas, 1963, p. 173.

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