“Se Otto e mezzo si differenzia dagli altri film "raddoppiati", non è soltanto perché in esso il raddoppiamento è più sistematico o più centrale, ma anche e soprattutto perché esso vi funziona diversamente. Infatti Otto e mezzo, cosa che deve essere attentamente valutata, è un film due volte raddoppiato, e se si dice che esso è costruito in abisso, è di una doppia costruzione in abisso che si dovrà parlare. Non abbiamo soltanto un film sul cinema, ma un film su un film che è a sua volta verte sul cinema; non soltanto un film su un cineasta, ma un film su un cineasta che riflette egli stesso sul proprio film. […] Non basta dunque parlare di "film nel film": […] Otto e mezzo è il film che in Otto e mezzo si va facendo; il "film nel film" è in questo caso il film stesso. […] Questa costruzione a tre stadi dà il suo senso più vero all'elucidazione del film, che è stato diversamente interpretato. La versione definitiva stabilita da Fellini non comporta uno ma bensì tre scioglimenti successivi. […] Se è giusto notare quanto c'è di paradossale e di clamoroso in Otto e mezzo, meditazione potentemente creativa sull'impotenza di creare, bisogna osservare che questo stesso tratto rinvia, al di là di ogni possibile ammiccamento da parte di Fellini, a una situazione più fondamentale e meno paradossale di quanto non si dica. Da tutta la confusione di cui il film ci ha reso testimoni sta per nascere […] un film mirabilmente costruito e il meno confuso possibile.”

da Semiologia del cinema, Garzanti, Milano, 1972, pp. 306-311
Origine: Citato in Claudio G. Fava, I film di Federico Fellini, Volume 1 di Effetto cinema, Gremese Editore, 1995, pp. 109-110 https://books.google.it/books?id=DNMSsPUpWnoC&pg=PA109. ISBN 8876059318

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“La cosa in assoluto più importante dei film è vederli. E non intendo dire che bisogna guardarli una volta soltanto e fermarsi all'impressione della prima visione, ma occorre rivederli più e più volte, perché è solo grazie a una visione ripetuta che si capisce il linguaggio di quel film e si comprendono le sfumature che donano a quel film un'identità.”

Mamoru Oshii (1951) scrittore e regista giapponese

Origine: Da Lucca 2015: Reportage degli incontri con Mamoru Oshii http://www.animeclick.it/news/49257-lucca-2015-reportage-degli-incontri-con-mamoru-oshii, AnimeClick.it, 6 dicembre 2015.

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Quentin Tarantino (1963) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense

Origine: Citato in Cineforum, volume 36, p. 26.

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“La differenza fra cinema e tv è psicologica, quando produci un film è come se avessi una sola chance. E soprattutto il regista deve far felici tutti, eccetto se stesso.”

Dženndi Tartakovskij (1970) regista, sceneggiatore e animatore russo

Origine: Citato in Tiziana Platzer, Dracula padre geloso, Tartakowsky in 3D fa il cartoon da star http://www.lastampa.it/2012/10/16/spettacoli/dracula-padre-geloso-tartakowsky-in-d-fa-il-cartoon-da-star-LFffxy3gTtd8kMr3aCOgmJ/pagina.html, repubblica.it, 16 ottobre 2012.

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Origine: Citato in Francesca Druidi, Biografilm Festival 2016: l'incontro con Gael Garcia Bernal http://www.cinefilos.it/tutto-film/interviste/biografilm-2016-gael-garcia-bernal-310754, Cinefilos.it, 2 giugno 2016.

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