“Dante (1265-1321), pur essendo, come poeta, un grande innovatore, fu, come pensatore, alquanto indietro sui tempi. […] Il pensiero di Dante è interessante, non solo per sé, ma perché è il pensiero d'un laico; ma non ebbe ripercussioni, ed era inoltre disperatamente fuori moda.
Marsilio da Padova (1270-1342), al contrario, iniziò la nuova forma di opposizione al papa, in cui l'imperatore svolgeva per lo più un ruolo di dignitosa decorazione. Fu amico intimo di Guglielmo di Occam, di cui influenzò le opinioni politiche. Dal punto di vista politico è più importante di Occam.”

Gli scolastici francescani, pp. 611-612
Storia della filosofia occidentale

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Dante sembra il poeta della nostra epoca.”

Alphonse De Lamartine (1790–1869) poeta, scrittore e storico francese

citato in Gabriele Rossetti, La Beatrice di Dante, Privitera, 1842, p. 2

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“Dante: ovvero la iena che poeta fra le tombe.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

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“Si può imparare più su come scrivere poesia da Dante che da qualunque poeta inglese.”

Thomas Stearns Eliot (1888–1965) poeta, saggista e critico letterario statunitense

Origine: Da Dante.

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“Dante rivive intero nell'opera sua. Perciò la Divina Commedia è molto più che lIliade. Omero è assente dall'opera sua, non è che un nome, un'ombra vana; e la Commedia è invece la grande, l'immortale voce di Dante: os magna sonaturum.
Chi ha messo alla pari Dante e Shakespeare, ha discorso da esteta; ma ha mostrato di non comprendere la ragione complessa dell'eccellenza di Dante uomo-poeta, a cui s'inchinano, con così stupendo consenso, tutte le nazioni colte del mondo, gareggiando nel tributargli onore i vinti e i vincitori di ieri, i potenti di oggi e quelli di domani, dal Belgio e dalla Francia alla Germania, dall'Inghilterra al Giappone e agli Stati Uniti.
Dante è esso medesimo un'affascinante opera d'arte, e la Commedia non è che la sua espressione vocale. Egli è, come con l'usata felicità disse il De Sanctis, nello stesso tempo l'Omero e l'Achille del suo mondo poetico. Nessuno dei personaggi del gran dramma oltramondano riesce a interessarci a sé così lungamente come la persona del poeta, attore e narratore insieme. (da Dante”

Michele Scherillo (1860–1930) docente e politico italiano

Commemorazione secentenaria), Emporium, Vol. LIII, n.º 315, marzo 1921, p. 128 https://archive.org/stream/emporium5354berguoft#page/n153/mode/2up
Origine: Gli stessi concetti, a volte con frasi uguali o simili, erano già apparsi in Michele Scherillo, Le origini e lo svolgimento della letteratura italiana. Vol. I, Ulrico Hoepli, Milano, 1919, pp. 80 sgg. https://archive.org/stream/leoriginielosvol01sche#page/80/mode/2up

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