“Di fronte a quel grande orizzonte campestre, tra le statue atteggiate in gesti lenti e solenni, sta una sola creatura viva, un cane: un cane del principe Jusùpov, una creatura che in tutt'altre circostanze sarebbe insignificante. Ma lì quella presenza animalesca sembra gravarsi d'un significato. È come se dicesse: «Quand'io ero qui, l'agio e il lusso regnavano; i giovani gentiluomini non avevano nulla da fare, giocavano coi loro cani, e i cani stavano bene. I granduchi giravano le capitali d'Europa circondati dagli omaggi che già eran toccati ai lord inglesi, e poi dovevan toccare ai plutocrati americani; la Riviera narrava il loro fasto; essi parevano splendidi e imperituri come la malachite che ornava i loro mobili. Quand'io ero qui, il cane di Jusùpov valeva molto di più dell'anonimo servitorame.»”

—  Mario Praz

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 29 Novembre 2019. Storia
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critico d'arte, critico letterario e saggista italiano 1896–1982

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“Cane bastardo. Il rango più basso nella gerarchia dei cani.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 42
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