“Prima una stirpe aurea di uomini mortali | fecero gli immortali che hanno le Olimpie dimore. | Erano ai tempi di Kronos, quand'egli regnava nel cielo; | come dèi vivevano, senza affanni nel cuore, | lungi e al riparo da pene e miseria, né triste | vecchiaia arrivava, ma sempre ugualmente forti di gambe e di braccia, | nei conviti gioivano, lontano da tutti i malanni; | morivano come vinti dal sonno, e ogni sorta di beni | c'era per loro; il suo frutto dava la fertile terra | senza lavoro, ricco ed abbondante, e loro, contenti, | in pace, si spartivano i frutti del loro lavoro in mezzo a beni infiniti, | ricchi d'armenti, cari agli dèi beati.”
vv. 109-120; 2007
Le opere e i giorni
Argomenti
frutto , lavoro , lavorio , malanno , riparo , stirpe , pene , dimora , affanno , vecchiaia , immortale , contento , ricco , sonno , riccio , mortale , sorta , bracco , misero , miseria , braccio , infinito , pace , cielo , mezzo , terra-terra , terra , cuore , uomini , prima , gambe , lontanoEsiodo 12
poeta greco anticoCitazioni simili

11, pp. 309-311
Citato in Giamblico, Summa pitagorica

“Non tutto va come vorremmo: più forti dei mortali sono gli dei immortali.”

da Ll'ammore
Poesie, A livella

I giusti pensieri del signor di Bonafede