“Hegel rivendica alla filosofia il diritto-dovere di giudicare filosoficamente la politica. Ed è per questo che Hegel è tanto odiato. Hegel non è odiato perché ha diverse opinioni ontologiche e gnoseologiche rispetto a Locke o a Kant. Questo lo sanno in tutto il mondo soltanto alcune migliaia di specialisti in storia della filosofia. Hegel è odiato perché chi lo ha capito non può più fare a meno di giudicare la totalità politica in cui vive. Ma questo è insopportabile per le oligarchie economiche della smisuratezza capitalistica, che rivendicano a sé l'intera sovranità sulla riproduzione sociale, e sono disposte a delegarne soltanto una piccola parte al ceto degli economisti (liberalismo assoluto, ma salvare le banche con l'intervento statale quando ce n'è bisogno), al ceto dei politici (basta con le utopie, occupiamoci di cose concrete), al ceto dei giornalisti (abbasso il terrorismo, viva i diritti umani), e in fondo alla cosa al ceto dei professori universitari di filosofia (siamo ormai in un'epoca di disincanto del mondo, abbasso la Sindrome di Siracusa, non ci resta che la citatologia per entrare di ruolo). Questa catena di Sant'Antonio si spezza, se il signor Hegel ci mette la mano.”

Origine: Lettera sull'umanesimo, pp. 184-185

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 04 Giugno 2020. Storia

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“La filosofia ha avuto i suoi eroi dal fascino rapinoso e pericoloso. Hegel, il Napoleone della filosofia; Nietzsche, il monellaccio che voleva provocare, scandalizzare; Marx, che aveva bisogno di smuovere masse di uomini per stravolgere il corso della storia.”

Massimo Piattelli Palmarini (1942) professore di scienze cognitive, linguista, epistemologo italiano

Origine: Ritrattino di Kant a uso di mio figlio, Capitolo 1, Perché proprio Kant? Ovvero: il fascino discreto della ragione pura, p. 31

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“In Hegel l'attante soggetto è uno – è Dio – e l'algoritmo dialettico, a senso unico, è denominato Storia.”

Algirdas Julien Greimas (1917–1992) linguista e semiologo lituano

Origine: Semantica strutturale, p. 342

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