“Tu vedi i combattimenti delle fiere fra di loro e con gli uomini, come sieno senz'inganno e senz'arte, e come si difendano e facciano vendetta con palese e nudo ardire e con verace forza, e come non per comandamento di legge, né per temenza di pena da darsi a chi abbandona il campo, ma per natura fuggano l'esser vinti, e soffriscano gli ultimi mali per mantenersi invitti. […] E quant'a quelle fiere che con lacci ed inganni furon prese dagli uomini, allorché sono in matura età e perfetta, tutte sdegnano il cibo e soffrono la sete, conducendosi a tale stremità, che ben mostrano d'amar meglio la morte che la servitù. […] Onde è manifesto che gli animali sono ben disposti per natura all'ardire e al valore […].”

cap. 4; 1829
Bruta animalia ratione uti

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 02 Aprile 2023. Storia
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Plutarco 144
biografo, scrittore e filosofo greco antico 46–127

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“Tale legge, infatti, il Cronide (Zeus) ha dato agli uomini: che i pesci, le fiere e gli uccelli volanti si divorino tra di loro, perché non hanno giustizia; agli uomini, invece, ha dato la giustizia.”

vv. 276-280
Le opere e i giorni
Origine: Citato nell'introduzione di Alessandra Borgia a Plutarco, I dispiaceri della carne. Perì sarcophagìas, Stampa alternativa, Roma, 1995, p. 6. ISBN 88-7226-269-0

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“Pace (s. f.). Nel diritto internazionale, si definisce così un periodo di inganni reciproci compreso fra due fasi di combattimento aperto.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 133
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