Origine: Da I cappi e quella testa caduta due volte, la Repubblica, 31 dicembre 2006.
“Eppure nel silenzio si sono consumate tante storie di dignità, di disperazione, di sopravvivenza. Già, nel frattempo che si aspettava qualcuno che ci veniva a salvare, o che almeno stava a sentire. L'ascolto avrebbe impedito l'accadere di tanta morte? Non avrebbero potuto giustificare il loro immobilismo: ascoltando. Riescono oggi, come sempre, a giustificarsi, senza mai assumersi la responsabilità. Mai. E migliaia, milioni di cittadini a capo chino hanno continuato a vivere sotto il ricatto della Camorra per anni e per molti anni a venire continueranno a farlo. Stretti nella paura dell'isolamento, dell'incredibile assurdo silenzio che circonda la morte che quotidiana si affaccia a Sud, dove il sole ha sempre freddo. E allora bisogna far sì che la violenza diventi sempre più violenta, pazza, assetata di sangue, per avere lo spazio di un trafiletto. L'omicidio deve diventare il più orrido e torbido possibile, altrimenti non ha diritto ad essere raccontato. Ma la morte non dovrebbe sempre indignare, essere narrata?”
Origine: Io per fortuna c'ho la camorra, p. 18
Argomenti
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scrittore e giornalista italiano 1973Citazioni simili
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Variante: Perché stanno uccidendo o causando la morte dei loro propri compatrioti? Non centinaia, non migliaia, non centinaia di migliaia, ma parecchi milioni? Quali sono i loro obiettivi? quale scopo può giustificare la miseria, la sofferenza e la strage che i comunisti stanno infliggendo al loro popolo oggi?