da Oltre Hegel: la Psicoanalisi
L'ultimo tratto di percorso del pensiero uno
“Dal Ṛgveda alla Bhagavad Gītā si elabora un pensiero che non riconosce mai un soggetto singolo, ma presuppone al contrario un soggetto duale. Così è perché duale è la costituzione della mente: fatta di uno sguardo che percepisce (mangia) il mondo e di uno sguardo che contempla lo sguardo rivolto al mondo. La prima enunciazione di questo pensiero si ha con i due uccelli dell'inno 1, 164 del Ṛgveda: «Due uccelli, una coppia di amici, sono aggrappati allo stesso albero. Uno di loro mangia la dolce bacca del pippala; l'altro, senza mangiare, guarda». Non c'è rivelazione che vada oltre questa, nella sua elementarità. E il Ṛgveda la presenta con la limpidezza del suo linguaggio enigmatico. La costituzione duale della mente implica che in ciascuno di noi abitino e vivano perennemente i due uccelli: il Sé, ātman, e l'Io, aham.”
Origine: L'ardore, p. 157
Argomenti
uccello , sguardo , costituzione , soggetto , due-giorni , mente , pensiero , limpidezza , inno , mondo , coppia , rivelazione , rivolta , singolo , albero , linguaggio , contrario , presente , guardia , stesso , prima , altro , dolceRoberto Calasso 36
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