“Il Poeta [Pablo Neruda] agonizzò nella sua casa vicino al mare. Era malato e gli eventi degli ultimi tempi esaurirono il suo desiderio di vivere. La truppa gli aveva violato la casa, avevano rovistato tra le sue collezioni di conchiglie, di chiocciole, tra le sue farfalle, tra i suoi libri, tra i suoi quadri, tra i suoi versi inconclusi, cercando armi sovversive e comunisti nascosti finché il suo vecchio cuore di bardo non aveva cominciato a vacillare. Lo portarono alla capitale. Morì quattro giorni dopo e le ultime parole dell'uomo che aveva cantato alla vita furono: li fucilarono! Li fucileranno! Nessuno dei suoi amici poté stargli vicino nell'ora della morte, perché erano fuorilegge, profughi, esiliati o morti. La sua casa azzurra in collina era semirovinata, il pavimento bruciato e i vetri rotti, non si sapeva se fosse opera dei militari, come dicevano i vicini, o dei vicini, come dicevano i militari.”

XIII; pp. 325-326
La casa degli spiriti

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“[Su Pablo Neruda] Un poeta più vicino alla morte che alla filosofia; più vicino al dolore che all'intelligenza; più vicino al sangue che all'inchiostro.”

Federico García Lorca (1898–1936) poeta e drammaturgo spagnolo

Origine: Da Presentación de Pablo Neruda, in Obras completas, Madrid 1969; citato in Pablo Neruda, Poesie, BUR, 2013.

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“Dalla conchiglia si può capire il mollusco, dalla casa l'inquilino.”

I miserabili, Citazioni da altre edizioni

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