Origine: Simone Weil scrive in data 12 maggio 1942.
Origine: Corrispondenza, p. 37
“Tutti i seguaci dell'oppio sanno infatti, che, prima di raggiungere un certo livello di assuefazione, si può sempre ridurre la dose senza difficoltà, perfino con piacere, ma che, una volta superato quel punto, ogni riduzione provoca intensi dolori. Perché dunque non consentire ad una momentanea prostrazione di pochi giorni? Non c'è prostrazione, non in questo consiste il dolore. La diminuzione dell'oppio aumenta, al contrario, la vitalità, il polso va meglio, la salute anche, ma ne deriva una spaventosa irritazione dello stomaco, con sudori abbondanti e malessere generale che nasce dalla perdita di equilibrio tra energia fisica e salute mentale. È facile infatti capire come il corpo, parte terrena dell'uomo che l'oppio aveva vittoriosamente resa ad una pacifica, perfetta sottomissione, voglia riprendere il sopravvento, mentre l'impero della mente, fino ad allora sola favorita, si trova sminuito in ugual misura. si tratta di ristabilire un equilibrio spezzato che non può reintegrarsi senza entrare in crisi.”
capitolo IV
I paradisi artificiali, Incipit
Argomenti
oppio , equilibro , equilibrio , saluto , salute , dolore , irritazione , diminuzione , malessere , sopravvento , assuefazione , polso , dose , sottomissione , riduzione , favorito , sudore , seguace , stomaco , pacifico , resa , aumento , impero , crisi , capitolo , perdita , terreno , energia , livello , fisico , misura , perfetto , generale , contrario , piacere , tratto , solaio , mente , corpo , punto , meglio , voglia , alloro , giorno , parte , tre-giorni , due-giorni , uomo , prima , difficoltà , voltaCharles Baudelaire 141
poeta francese 1821–1867Citazioni simili
Personaggi, La sessuologa Merope Generosa
Da un intervento alla trasmissione Invasioni Barbariche, 15 ottobre 2010; visibile su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=6Ktps_2h33Q&feature=related
Origine: Da Commento alla Genesi, a cura di Marco Vannini, Marietti, Genova, 1989.
“L'architettura è in Oriente una forma d'oppio.”
Origine: L'artista, p. XXXII