“Ormai gli avvenimenti spesso mi suggerivano il racconto, ma prima ancora di mettermi a scrivere spogliavo talmente il fatto di tutto ciò che mi sembrava inutile o falso o esagerato, e quel che rimaneva era così piatto e misero che decidevo subito di non raccontare un bel niente, di lasciare intatta la cosa "vera", i veri sentimenti che aveva suscitato in me, e ritornavo alle mie lettere a Fabio. Quelle almeno volevano essere soltanto comiche, mettevo tutto in ridicolo, e mi sembra che la guerra di Tripoli fosse uno degli avvenimenti di cui mi servii con più ferocia, ma non so quanto ciò riuscì gradito all'irredentista mio cugino.”
parte II, cap. VI, p. 145
Le quattro ragazze Wieselberger
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“Per le mosche la vita è una cosa ridicola. È soltanto un'inutile attesa prima del pranzo.”
da Scemo di guerra, Einaudi

da un'intervista di Gian Luigi Rondi, Il Tempo 1982; citato in Federico Fellini, E la nave va, trascrizione di Gianfranco Angelucci, Longanesi & C., Milano 1983

Carletto e il servizio militare, p. 148
Scorciatoie e raccontini

“Ho esagerato ancora prima di cominciare, perché è vero: niente è mai grave quanto potrebbe essere.”
Reasons to Live