“Biagi è uno dei giornalisti più potenti d'Italia. Per Sergio Zavoli, nonostante fosse stato marginalizzato, tutta questa levata di scudi non c'è mai stata. Nel mondo dell'informazione nessuno può avallare la presenza di qualcuno che dice "tu scompari". Ma, nonostante l'attacco di Berlusconi, Biagi e Santoro ora sono in Rai e se qualcuno volesse toglierli dopo quell'attacco sarebbe più difficile. Se poi si discute di palinsesti il discorso è diverso e non vorrei che il problema fosse la collocazione alle 20,40. Se, invece di cinque minuti ogni sera, Biagi facesse una prima serata di due ore, che facciamo, scendiamo in piazza? Comunque io non voglio che si tolgano le persone e se tolgono Biagi e Santoro non resteremo certo indifferenti.”

da Sciuscià, Rai2, 24 maggio 2002; citato in Marco Travaglio, "Carta Canta - Il delitto Biagi/3" http://www.repubblica.it/2003/k/rubriche/cartacanta/14-nov/14-nov.html, la Repubblica, 14 novembre 2007

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 21 Maggio 2020. Storia

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“Ipocrita e arrogante, Enzo Biagi dà di cretino a chi studia il suo posto in palinsesto… Biagi è un mostro sacro degli affari suoi e un ipocrita. Dice che vuole continuare a fare il testimone del suo tempo, raccontando storie, e non il protagonista di un caso personale. Intanto però soffia sul fuoco, restringe ogni spazio di mediazione, punta al carisma del martire, e dà fiato alla tromba, anzi al trombone: mi cacciano, mi spostano dal 'miò orario, sono liberticidi. E arrogante: dice infatti Biagi che è un comportamento da 'cretinì spostare di una virgola o di un'ora il suo programmino su Rai1, e tratta con disprezzo e insopportabile sussiego il mite Fabrizio Del Noce. Questo mostro sacro degli affari suoi dovrebbe imparare a essere più parco di aggettivi, di contumelie, di isterismi politici. Quando gli hanno negato la cattedra epistolare di Indro Montanelli al 'Corriere della Sera', preferendogli Paolo Mieli che rompe meno le palle di uno il cui orizzonte sono le solite mille camere in cui guardava la Storia in cammino, lasciandosi a sua volta guardare da Lei, Biagi non ha dato di cretino a Ferruccio de Bortoli, direttore del giornale di via Solferino, e tanto meno a Cesare Romiti, il suo editore, quello che gli passa la mesata come succede a noi tutti e che mette i capitali per produrre e diffondere la tribuna dei suoi ricordi. Ha solo contrattato un altro posto in palinsesto, chiedendo che le sue coloriture strettamente personali, e strettamente provinciali, finissero la domenica in prima pagina. Con giubilo suo superiore a quello dei lettori, forse. Anche l'orario della sua rubrichina è tutt'altro che suo. È nostro, perché paghiamo. E di chi amministra la Rai per volontà del Parlamento (fatto surreale, perché la Rai andrebbe privatizzata e lì vedremmo se davvero un Murdoch lascerebbe per 41 anni al suo posto l'omino in bianco che lava più bianco). Oltre tutto quello spazio in palinsesto è di Berlusconi, come al solito e come tutto ormai in Italia, perché è sulla sua rete ammiraglia, Canale 5, che andò in onda prima del Fatto il programma d'informazione Radio Londra, in quello stesso identico orario, ma preceduto non dal primo telegiornale italiano bensì dal quiz Tra moglie e marito. Anche il segnale orario del rubrichista-martire, le cui opinioni sono come scrive Francesco Merlo 'indifferenti', è dunque copiato. Altro che suo. Biagi lo difendiamo e lo difenderemo se qualcuno lo vuole cacciare perché gli sta antipatico il governo, ma se si caccia da solo per cupidigia di eroismo, dopo 41 anni in cui di cupidigie se ne è levate tante, con tutti i regimi, allora sono affaracci suoi… È Biagi che si caccia da solo per biechi interessi di bottega”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Il Foglio, 23 maggio 2002

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“Capito? Biagi è criminale e lui è baluardo della libera informazione. Ma un po' di dignità, dai!”

Piero Ricca (1971) attivista, blogger e giornalista italiano

a proposito di Emilio Fede, aprile 2007
Origine: http://it.youtube.com/watch?v=5KbGNQwO7es

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