“Il greco non ha avuto vocazione per la vita; l'ha avuta per la ragione, per la bellezza, per cose che raggiungerebbero il loro essere soltanto in un luogo che non è né la vita né la morte, ma l'immortalità. E perciò i greci scoprirono l'immortalità, che in loro ha più chiarezza e forma che in ogni altro luogo. E questa scoperta e rafforzamento rivela il loro genio positivo e creatore: provando orrore tanto per la vita quanto per la morte – ecco cos'è il pessimismo – essi scoprirono l'immortalità, una sorta di retromondo, scoprirono lessere, un essere che è in certo modo contrario alla vita. Tutti i popoli o culture vitalistici rifiutarono l'idea di essere, e non avrebbero mai potuto scoprirla; perché l' essere è al di là della vita e della morte, come la ragione, come la pura bellezza della quale i loro marmi ci inviano il riflesso.”
Origine: In L'agonia dell'Europa, traduzione di Claudia Razza, Marsilio, Venezia, 2009, pp. 59-60. ISBN 978-88-317-9721
Argomenti
vita , essere , morte , luogo , bellezza , ragione , rafforzamento , pessimismo , greco , chiarezza , vocazione , creatore , riflesso , orrore , sorta , genio , scoperta , contrario , cultura , forma , popolo , idea , modo , tanto , altroMaría Zambrano 5
filosofa e saggista spagnola 1905–1991Citazioni simili

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