“Mi è accaduto durante le passeggiate solitarie per i boschi che circondano Baarn di fermarmi di colpo sui miei passi, colto da una sensazione allarmante, irreale e allo stesso tempo deliziosa: mi trovavo faccia a faccia con l'inspiegabile. Quell'albero davanti a me, come oggetto, come parte dei boschi, può non essere sorprendente. La distanza, lo spazio, che è tra di noi sembra, comunque, improvvisamente enigmatica. Non conosciamo lo spazio. Non lo vediamo, non lo ascoltiamo, non lo sentiamo. Siamo in mezzo a esso, ne facciamo parte, ma non ne sappiamo nulla. Posso misurare la distanza tra me e un albero, ma quando dico "tre metri", quel numero non svela in alcun modo il mistero. Vedo solo frontiere, segni; non vedo lo spazio vero e proprio. Il vento che soffia sul mio viso pungendomi la pelle, non è spazio. Quando tengo un oggetto tra le mani, non sento l'oggetto spaziale in sé. Lo spazio resta impenetrabile, un miracolo.”

Origine: Da L'impossibile, in Esplorando l'infinito, Garzanti, Milano, 1991, p. 151.

Estratto da Wikiquote. Ultimo aggiornamento 18 Giugno 2025. Storia

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“Lo spazio può essere, col nostro aiuto, un tempo concentrato e brulicante (Che cosa è la pagina di un libro se non un tempo concentrato, un immenso spazio ridotto a una visione?)”

Vintilă Horia (1915–1992) scrittore rumeno

da Lezione di solitudine, p. 101
Quaderno italiano
Origine: Scritto in italiano da Vintila Horia.

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“Lo spazio | il tempo, | la dimensione, | il divenire, | il futuro, | l'avvenire, | l'essere, | il non essere, | l'io, | il non-io | non sono niente per me.”

Antonin Artaud (1896–1948) commediografo, attore teatrale e scrittore francese

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